{{IMG_SX}}Modena, 28 aprtile 2009. C’E’ ANCHE un modenese tra i quattro casi sospetti di influenza suina. Si tratta di una persona rientrata dal Messico con la febbre: i medici hanno deciso di tenerlo sotto osservazione per una maggior sicurezza, anche se, secondo le autorità, non sembrano esserci i sintomi dell’epidemia che ha già fatto una decina di vittime in Messico. Potrebbe quindi trattarsi di una banale influenza, ma per evitare rischi, per il momento il modenese è in cura in attesa di ulteriori esami daignostici che possano chiarire definitivamente la situazione.

SENZA DARE riferimenti personali, la notizia è stata confermata anche dall’assessore regionale alle Politiche per la Salute Giovanni Bissoni: «Finora ai nostri Servizi sono pervenute quattro segnalazioni di cittadini rientrati dal Messico e che hanno presentato sintomi di tipo influenzale: queste persone sono state prese in carico e, per loro tranquillità, saranno sottoposte ad accertamenti diagnostici anche se non presentano condizioni tali da essere considerati casi sospetti di infezione da virus dell’influenza suina».
Insomma, non dovremmo essere in presenza di contagio da influenza suina, ma per una maggior tranquillità del paziente, consapevole di provenire da un paese dove questa epidemia c’è, la messa in osservazione mette al riparo da patemi d’animo ed eventuali brutte sorprese.
Dunque anche in Regione si segue lo sviluppo del virus che ha suscitato l’allarme degli organismi sanitari internazionali dopo i decessi che si sono verificati in Messico. Fin dal 25 aprile, ha dichiarato Bissoni «il Servizio sanità pubblica della Regione ha informato i Pronto soccorso e i Servizi di sanità pubblica del Servizio sanitario regionale, mettendo loro a disposizione un riferimento regionale attivo nelle 24 orea». E ieri sono stati messi a punto i percorsi per la diagnosi dell’infezione da attivare in caso di necessità.

I LABORATORI individuati per la diagnosi sono il Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche con sede nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e il Centro per la sorveglianza dei virus influenzali dell’Istituto di Igiene dell’Università di Parma, che, si legge in una nota, «lavoreranno in stretto raccordo con l’Istituto superiore di sanità, a sua volta in contatto con gli Organismi internazionali».
Il Piano regionale infine «si avvale di uno specifico Gruppo regionale pandemia influenzale». Tale gruppo «è già stato convocato per definire le azioni di sorveglianza epidemiologica a seguito delle disposizioni nazionali, attese per le prossime ore».