Modena Fc, Bollini si presenta. "Qui non conta la categoria"

Le parole del nuovo allenatore e del presidente Carmelo Salerno

Alberto Bollini, nuovo allenatore del Modena (FotoFiocchi)

Alberto Bollini, nuovo allenatore del Modena (FotoFiocchi)

Modena, 11 gennaio 2019 - La prima uscita pubblica di Alberto Bollini è un’affollata conferenza stampa. Bollini arriva a Modena con un accordo fino al termine della stagione, in caso di promozione c’è un rinnovo automatico per altri due campionati. Una vernice in cui la dirigenza ha spiegato i motivi dell’esonero di Luigi Apolloni. Un momento delicato fotografato così dal presidente Carmelo Salerno: “Il cambio di allenatore – le parole del presidente – è una sconfitta per tutti. Dopo la battuta d’arresto di domenica, abbiamo deciso che c’era qualcosa da cambiare per togliere alibi ai giocatori, ora dovranno dimostrare in campo e fuori che tengono al Modena. Ringrazio Apolloni per il lavoro fatto. Oggi si volta pagina con l’arrivo di Bollini, che è sceso in una categoria diversa da quella che ha fatto abitualmente. Abbiamo scelto lui, è la persona giusta che ci potrà far raggiungere l’obiettivo di vincere il campionato”.

L’esonero di Apolloni non è una decisione arrivata per caso, datata più lontano: “Abbiamo sperato che i risultati cambiassero aspettando 5 partite, attendendo più di un mese, i pareggi con Sasso Marconi e Adrense equivalgono alla sconfitta di Carpaneto, cosi non potevamo andare avanti. Leggo tutto quello che c’è scritto sui social, rispettiamo il pensiero di tutti e capiamo l’amarezza di un parente del mister, ma non commentiamo. Se la squadra non ottiene risultati, qualche problema c’è, il Modena ha cambiato per questo motivo”.

Bollini è un allenatore che conosce già l’ambiente: “Qui sono nate tante cose belle – spiega Bollini – c’è passione sportiva ed alcune amicizie. Ringrazio personalmente il direttore Tosi, il presidente Salerno e tutta la società per avermi accolto qua. Ci sono tante persone che mi hanno dato il benvenuto sui social, non riesco a rispondere a tutti perché sono concentrato sulla squadra. Ci ho messo 31 anni per arrivare in serie B, ora mi trovo in D ma non è un problema di lettera, stare a Modena non c’è categoria e lo dimostra la partecipazione dei tifosi e il blasone che si porta in giro per l’Italia. La squadra sta vivendo un momento particolare e i numeri danno una certa dimensione di quella che è la realtà. Ci sarà tanto da lavorare, sto cercando di capire le cifre, il tipo di calciatori che ci sono nello spogliatoio, e oltre a conoscerli sul campo con loro sto facendo dei colloqui. In soli tre giorni c’è da preparare la gara con il Lentigione, un po’ alla volta metterò la mia idea di calcio su questa squadra”.