Modena ricapitalizzato ma non basta

Il 94% del Mammut è passato al club canarino, ma se Caliendo non pagherà 500mila euro di tasse non sarà iscritto

Antonio Caliendo (foto Fiocchi)

Antonio Caliendo (foto Fiocchi)

Modena, 11 luglio 2017 - Quanto manca al Modena per raggiungere il traguardo dell’iscrizione? Nonostante la ricapitalizzazione avvenuta ieri nell’assemblea dei soci, manca ancora tanto. Se infatti Antonio Caliendo non verserà i 500mila euro di tasse (Irpef su tutte) non pagate, allora tutto quello che è stato fatto e il sacrificio del Mammut dal patrimonio personale del patron canarino sarà stato inutile.

Teatro dell’assemblea dei soci di ieri non sono stati nè il Braglia nè il Mammut, ma lo studio del notaio Giuliano Fusco. Oltre al patron del club gialloblù Antonio Caliendo erano presenti anche il socio di minoranza Giancarlo Guidi (che starebbe valutando cosa fare della sua storica percentuale) e Sylvia Theisen, l’amministratrice della World Promotion Company, la società che detiene la proprietà del Modena. Come preventivato, nel corso dell’assemblea è stato approvato l’aumento di capitale per conferimento, con Caliendo che aveva già assicurato di avere avuto l’ok da parte della Covisoc per effettuare questa operazione. Un aumento di capitale questo che ha visto il conferimento della società proprietaria del Mammut all’interno del Modena. Il valore del club di via Ghiaroni infatti è stato stimato sui 3,5 milioni di euro circa (ma la Covisoc non ha ancora in mano la perizia, altro punto dolente del percorso), abbastanza per consentire alla società gialloblù di ripianare gli 1,8 milioni di perdite.

Ma l'ormai famoso parametro p/a non è l’unico scoglio che il Modena si trova costretto ad affrontare in quella che giorno dopo giorno è diventata una vera e propria corsa contro il tempo verso l’agognato traguardo della sopravvivenza. Anzi, è lo scoglio minore, visto che senza il pagamento dei 500mila euro circa di tasse la bocciatura da parte della Covisoc è cosa pressoché certa.

Il patron canarino ha sempre dichiarato di aver pagato tutti gli stipendi (manca però una comunicazione ufficiale), ma si scopre che resta ancora da versare l’Irpef, condizione imprescindibile per avere l’ok della Covisoc e l’iscrizione alla prossima serie C. Nella serata di ieri il Modena pare abbia spedito gli incartamenti alla Covisoc, con la speranza che questa mossa possa scongiurare il rischio di bocciature. Regolamento alla mano intanto oggi la penalizzazione dovrebbe arrivare, ma sarebbe vista la situazione, il male minore. Alla società canarina resterebbe tempo fino alle 19 di venerdì per fare ricorso e pagare le tasse. La ’deadline’ è poi fissata per giovedì 20; il giorno precedente la Covisoc infatti riesaminerà i casi e 24 ore dopo ci saranno i verdetti definitivi.

A tenere banco c’è anche la possibile cessione del club, vicenda che continua ad essere avvolta da una fitta nube di mistero. E proprio nella tarda serata di ieri è circolata la notizia dell’interessamento al Modena di una cordata di imprenditori modenesi, considerato anche che il presunto gruppo straniero pare essersi defilato. A questi imprenditori modenesi Caliendo avrebbe chiesto subito i 500mila euro di liquidità che salverebbero il Modena (e anche il Mammut quindi) dal fallimento.