Modena Calcio, l'ultimatum di Taddeo. "Con la messa in mora io non pago"

Il neopresidente gialloblù ai giocatori: "Se non fanno un passo indietro sarà liquidazione"

Il neopresidente del Modena fc, Aldo Taddeo

Il neopresidente del Modena fc, Aldo Taddeo

Modena, 22 ottobre 2017 - Una cosa dobbiamo riconoscere a Taddeo. È uno che non si scompone facilmente. In queste ore, tra stampa e social, tutti abbastanza in sintonia, gliene stiamo dicendo di ogni genere. Nessuno crede al suo progetto, sono in molti a ritenerlo l’uomo mandato da ‘quello là’ solo per rottamare il Modena. Queste le considerazioni più soft, il resto è facile da immaginare. Ma lui guarda avanti. Sa di essere al centro di critiche feroci ma non pare turbato. Anzi. Adesso però le scadenze sono immediate. O si procede o il Modena muore. Il nodo principale riguarda la richiesta di messa in mora che i giocatori non vogliono ritirare.

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Taddeo, come giudica lo sciopero dei suoi calciatori?

"Se io pago, come ho intenzione di fare, loro devono fare un passo indietro. In caso contrario, tra dieci giorni si potranno svincolare e io non avrò giocatori da mandare in campo. È la stessa proposta che abbiamo fatto fino a giovedì".

Uno dei due deve fare la prima mossa.

"Si possono prendere degli accordi. Io non voglio fregare nessuno. La mia idea è quella di pagare entro venerdì 25 il mese di ottobre, entro la metà del mese successivo novembre. Ma io pretendo il ritiro che richiesta di messa in mora".

E se i giocatori non cambiano idea?

"Io non pago gli stipendi e nemmeno il Comune per lo stadio. Metterò in liquidazione la società e loro dovranno fare in fretta a cercarsi una squadra".

Di solito uno sciopero deve provocare, diciamo, un danno. Invece la gara è stata rinviata. Qualcuno dei vostri avversari si arrabbierà?

"Lo sciopero comunque non è mai una bella cosa... Ritengo però che con il rinvio della partita, la Lega ha dato un segnale cercando di sminuire questa scelta dei calciatori"

Con il Comune quando firmerete?

"Abbiano ricevuto la bozza del contratto. La tariffa è di 170 mila euro per riavere il Braglia, la sede, lo Zelocchi per gli allenamenti. Tutto come prima. Ci sono solo da sistemare dei dettagli, ma sigleremo l’intesa penso martedì".

Questo è il primo impegno. Poi ci sono i giocatori.

"Come ho detto due stipendi – 336 mila euro lordi in tutto ndr – entro metà novembre, così non ci pensiamo più fino a gennaio. Io sono arrivato da 15 giorni. Volendo, potevano anche muoversi prima".

In effetti hanno dormito. O forse Capuano, che li ha scelti anche come ds, sarà riuscito a calmarli. Ma qualcuno potrebbe decidere di andare via?

"Ho chiesto ad Anelucci di affiancarmi per un breve periodo come consulente del presidente in modo da definire una lista di giocatori, insieme all’allenatore, sui cui contare almeno fino a gennaio. Con quelli che decidano di andare via, faremo la risoluzione del contratto. Chi sceglie di restare deve però crederci".

E se vanno via quelli solo ‘buoni’?

"Buoni o cattivi, posso dirle, ad esempio, che Popescu e Calapai sono quelli che hanno cercato di convincere i più arrabbiati a giocare".

Lo spogliatoio sembra spaccato, anche per i difficili rapporti tra calciatori e tecnico.

"C’è forse qualcosa di compromesso tra Capuano e la squadra".