Carpi-Cosenza 1-1, Baez beffa i biancorossi allo scadere

Gli emiliani erano andati in vantaggio con Pasciuti al 47'

Fabrizio Castori

Fabrizio Castori

Carpi, 6 ottobre 2018 - Due vecchi amici che si sfidano in panchina, tanti ex sui due fronti, ma soprattutto tre punti che Carpi e Cosenza vogliono (meglio, devono) prendersi a tutti i costi. Oggi si respirerà già aria da dentro o fuori al «Cabassi» per il primo vero scontro salvezza della stagione. Il Carpi rilanciato dalla cura Castori si gioca tanto, il Cosenza (ancora senza vittorie e a -1 dai biancorossi) forse di più, panchina di Braglia compresa.
 
 
«Io sono uomo di numeri - attacca - e i numeri dicono che è uno scontro diretto salvezza. E’ una gara molto delicata per noi ma so che ci arriviamo dopo una buona settimana. Abbiamo ripreso sui nostri canoni». Il Cosenza fermo a 3 punti un po’ stupisce Castori. «Difficile fare delle valutazioni dopo 6 giornate - prosegue - io so solo che Braglia è un allenatore che stimo. Ci lega un’amicizia di vecchia data, siamo due veterani della categoria, abbiamo fatto tutti i corsi insieme. Ne conosco il valore e l’impronta che sa dare alle sue squadre». Castori torna sul ko di La Spezia. «Ho rivisto la gara, io rivedo anche tutti gli allenamenti, è ho avuto la conferma che siamo andati sotto ritmo a livello fisico, abbiamo subito l’avversario e non siamo stati aggressivi, due cose che non possiamo fare». Castori si affiderà ancora ai suoi fedelissimi perché, come spiega, deve dare certezze a una squadra che ha preso in mano in difficoltà.
 
«Gli esperimento ora non me li posso permettere - spiega - non c’è tempo. Devo dare certezze prima di tutto tattiche e di lettura delle partite ai ragazzi. Il dubbio, come si dice, è nemico della fede e per questo mi affido alle mie conoscenze. Fantacci ancora escluso? E’ in ritardo dopo l’infortunio subito in estate a Empoli, con 30 giocatori in rosa non posso fare salti nel buio. So che può fare benissimo e sta lavorando per rimettersi al pari con gli altri, ma non ci possiamo permettere di prenderci ora questo rischio. Saric? Dario lo conosco già da due anni fa quando era in Primavera e si allenava con noi. Lo vedo come mediano o come sottopunta, per me è un Lollo, ha gamba ed è aggressivo. Un centrocampista versatile che ci farà comodo».