Modena, 17 febbraio 2010. Giovedì 18 febbraio alle ore 18 nella Chiesa delle Grazie in Modena, Via Sant’Agostino 40, monsignor Benito Cocchi presiederà la solenne concelebrazione eucaristica nel 499° anniversario del miracoloso intervento di san Geminiano del 1511. La liturgia sarà animata dalla Corale “Lorenzo Perosi” di Campogalliano diretta dal Maestro Paolo Zoboli, all’organo il Maestro Mauro Martinelli; per questa importante occasione la Corale ha inserito nel suo repertorio i due Inni dedicati a San Geminiano su musiche di don Barbolini e don Giuseppe Zoboli.

 

IL MIRACOLO DEL PATRONO DI MODENA

 

Il 18 febbraio 1511, dopo lunghi mesi di durissimo assedio, l’esercito francese guidato da Carlo d’Amboise, Vicerè di Francia e Signore di Chaumont, mosse su Modena per occuparla.

Ma, come scrissero il Muratori e il Vedriani, “…a San Leonardo, ecco che il Protettore nostro San Geminiano gli apparve in sembianze di vecchio e lo interrogò, dove andava, e poi gli disse la Città essere forte, ben munita, e gran gente tutta valorosa venir contro di loro, e…gli mostrò con la mano numerose squadre, e gli fece penetrare nell’orecchio uno strepitoso suono di trombe, di tamburi, e il nitrito dei cavalli, onde tutti spaventati si posero a fuggire, e difficilmente ripassarono Secchia grandemente cresciuta quel giorno, nella quale molti restarono assorbiti dall’acque, e il Chaumont, ritiratosi a Correggio, di lì a poco s’ammalò, e prima di morire narrò la detta apparizione del Santo al Padre Fra’ Angelo da Faenza, Dominicano…”.

Il Tommasino de’ Bianchi riferisce che a perenne gratitudine, meno di dieci anni più tardi, la Comunità Modenese decise di fare memoria di tale prodigio con la massima solennità, proclamando il 18 febbraio “giorno di festa con la sospensione delle attività di commercio”. Dal 1520 la Confraternita di San Geminiano promuove queste celebrazioni con immutata fedeltà, rinnovando annualmente la gratitudine al celeste Patrono, che mai, nei frangenti più dolorosi e gravi della storia, ha dimenticato la sua Confraternita, la sua città e la sua Diocesi.

Oggi come allora questa Ricorrenza non deve essere la semplice ripetizione di un rito esteriore, per quanto suggestivo. Deve suscitare i sentimenti e la volontà dei progenitori. Deve rinnovare la fiducia sincera verso il celeste Protettore, poiché la sua paterna benevolenza non verrà mai meno lungo i difficili sentieri della vita. Deve portare ad un rinnovato impegno di vita cristiana, per essere degni di avere come Padre della fede San Geminiano, che tanto prega per i suoi figli e per tutta la Comunità. Deve far scaturire la preghiera del fedele suo popolo che a lui scioglie la prece e il canto.