Modena, 18 giugno 2010. Secondo il pm Pasquale Mazzei, Marco Manzini, il perito elettronico di 36 anni accusato di avere ucciso la moglie Giulia Galiotto, a San Michele dei Mucchietti, vicino a Sassuolo, deve essere condannato a 30 anni di reclusione. Questa la richiesta formulata oggi durante il processo con rito abbreviato.
Il delitto avvenne fra l’11 e il 12 febbraio 2009. La donna venne trovata senza vita sul greto del fiume Secchia e all'inizio si pensò a un suicidio, anche sulla scorta di alcuni foglietti in cui sembrava emergere un certo sconforto della donna, ma ben presto le indagini dei Carabinieri portarono in un'altra direzione. Accanto alla casa dei genitori dell’uomo furono trovate macchie di sangue: Marco Manzini poi capitolò. Aveva colpito alla testa la moglie con una pietra e poi l'aveva avvolta in un telo che venne poi ritrovato.
Manzini disse di essere estremamente geloso della moglie, ma aggiunse che non voleva uccidere la moglie. Invece, secondo la Procura, aveva premeditato l'omicidio. Aveva telefonato alla moglie e le aveva chiesto di incontrarla per parlare della loro relazione, ormai in crisi. In quell'occasione l'avrebbe colpita. La difesa del perito elettronico ha chiesto che gli venga riconosciuto il parziale vizio di mente
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