Modena, 19 giugno 2010. Sono arrivati anche da Genova, Milano, Padova, Ravenna e Bologna. Più o meno in quattrocento. Anarchici, antagonisti e centri sociali si sono dati appuntamento a Modena per manifestare contro i Centri di identificazione ed espulsione, gli ex cpt, per immigrati clandestini.

 Il corteo organizzato era previsto in un primo momento per le 15 e 30 ma è partito in ritardo, intorno alle 17 e 10. Tensione in città per la manifestazione che, partita da Porta nord alla stazione dei treni, passata poi per il centro storico, ha infine concluso il suo percorso davanti al cie modenese. Diversi i manifestanti con bastoni e passamontagna. Ai negozianti della parte storica della città è stato consigliato di tenere chiusi i negozi nel corso del passaggio del corteo.
 

In merito alla presenza degli anarchici a Modena è intervenuta l'onorevole Isabella Bertolini, coordinatrice provinciale del Pdl: “Ancora una volta Modena, nell’assordante silenzio della sinistra, viene trasformata nel palcoscenico privilegiato da chi inneggia all’eversione e all’illegalità. La libertà dei cittadini viene pericolosamente sacrificata al presunto diritto di manifestare di chi contesta le istituzioni democratiche e chi tutela l’ordine e la sicurezza pubblica. Dopo il recente blitz in Duomo - ha detto Bertolini - con tanto di interruzione durante la messa, le minacce ai responsabili del Cie bisognava dare un giro di vite contro questo tipo di manifestanti. Questi scalmanati senza arte ne parte non possono continuare a vedere Modena come uno sfogatoio dove tutto è concesso".

"Anche oggi non sono mancati durante questo assurdo raduno i consueti slogan violenti contro i Cie, i tentativi di intimidazione contro le forze dell’ordine - aggiunge l'onorevole Bertolini -, i manifestanti con caschi integrali, l’imbrattamento delle telecamere di sorveglianza e i fumogeni. Nel pomeriggio che le famiglie tradizionalmente dedicano allo shopping - ha terminato l'onorevole - Modena è stata trasformata in un teatro da guerriglia urbana. Fatti di questo tipo non devono più accadere”.