Modena, 2 giugno 2011. Si è salvato dalle intercettazioni telefoniche prediligendo Skype al cellulare, ma a inguaiarlo ci hanno pensato i promotori della truffa sulle scommesse calcistiche, i cui telefoni erano sotto controllo e parlavano di quanto era bello fare affari col ‘Quadro’. Daniele Quadrini, attaccante del Sassuolo, 30 anni, è indagato insieme ad altre 27 persone - la maggior parte sono calciatori - nell’ambito dell’inchiesta Last Bet (ultima scommessa) portata avanti dalla procura e dalla squadra mobile di Cremona. Per lui, come per l’ex giocatore del Modena Ivan Tisci, l’accusa è associazione per delinquere finalizzata alla truffa a danno di società sportive e scommettitori regolari. In particolare, è accusato di aver ‘lavorato’ per far perdere i neroverdi contro il Siena nella partita in trasferta del 27 marzo 2011 finita 4 a 0 in cambio di 45mila euro.

L'inchiesta ha portato agli arresti personalità di spicco del mondo del calcio, tra cui Beppe Signori, e l’ex canarino Vincenzo Sommese. Se il Modena si vede solo ‘lambito’ dall’inchiesta, che come rileva il giudice nella sua ordinanza ha smascherato «uno stabile sodalizio» per manipolare il risultato delle partite» di serie A, B e di Lega Pro, è il Sassuolo a essere travolto in pieno dallo scandalo, trascinato nel baratro dalla sua ‘punta’, ovvero Quadrini, che si dice «estraneo ai fatti» ma che il gip dipinge come il «giocatore infedele» che avrebbe convinto a ‘truccare’ la partita «il portinaio, quello che gli sta davanti e uno che sta davanti all’opposto».

Detto esplicitamente, il portiere Alberto Pomini e il difensore Paolo Bianco: anche loro dicono di non aver mai giocato per far perdere il Sassuolo e «di non avere nulla a che fare con le scommesse». Bianco e Pomini non risultano indagati.

Le partite finite nella lista nera degli inquirenti sono diciotto, tra cui appunto quella giocata poco più di due mesi fa dai neroverdi a Siena. Tre giorni prima della gara Quadrini, secondo quanto ‘intercettato’, sarebbe stato contattato tramite Skype da Marco paolini, portiere della Cremonese ora arrestato e considerato uno dei promotori della truffa: è accusato di aver somministrato ai suoi compagni di squadra una sostanza ipnotica al fine di inibire la loro prestazione sportiva.

Proprio dal malore accusato da vari giocatori della Cremonese è partita l’inchiesta che poi, a forza di intercettazioni, ha scoperto un giro di partite pilotate per accontentare tre gruppi di scommettitori. Quelli che hanno scommesso sulla perdita del Sassuolo erano detti gli ‘zingari’ e la giocata doveva essere fatta in Albania. Contattato da Paoloni, Quadrini avrebbe non solo garantito al cento per cento la Sconfitta del Sassuolo, ma avrebbe ‘ingaggiato’ un portiere e un difensore della sua squadra per essere sicuro del risultato. I contatti tra il giocatore del Sassuolo e paoloni erano gesttiti da Massimo Erodiani (in contatto con le agenzie di scommesse provvedeva al pagamento delle somme destinate alal corruzione dei giocatori).

Proprio le telefonate tra Paoloni e Erodiani hanno fatto emergere la figura del ‘Quadro’, il quale avrebbe ricevuto la somma pattuita il martedì successivo alla partita. Nelle discussioni compare anche il nome di Stefano Bettarini, detto ‘il bello’, secondo cui alcuni giocatori del Sassuolo sarebbero stati pagati anche dal Siena.

A Quadrini è anche stato chiesto di poter garantire, oltre l’1 del Siena, prima l’over (ovvero un numero di gol superiore a 2,5), poi un doppio 1 su primo e secondo tempo. Ne è nato un susseguirsi febbrile di telefonate (tutte documentate nell’ordinanza), una trattativa complessa di rilanci e nuove richieste, fino alla chiusura finale a 45mila euro per il giocatore neroverde e la sicurezza che, in caso di fallimento, i soldi li avrebbe messi lui. La partita è poi andata esattamente come pattuito con il Siena avanti 2-0 già all’intervallo: «Tranne il portiere che mi stava a fare incazzare, gli altri due veramente la sanno fare». «Un professionista, li hai visti i calci d’angolo? Non ne tira uno dentro», commentavano Massimo Erodiani e Marco Pirani durante il match.