Non conforta affatto, ma dobbiamo proprio sottolineare che lo avevamo detto. Avevamo detto che il (non) piano sicurezza del Comune per questa città e per il momento che siamo vivendo (piena crisi) è assolutamente inadeguato; avevamo detto che si naviga a vista e non ci sono progetti seri in campo per contrastare l’evidente e prevedibile aumento degli episodi di microcriminalità; avevamo detto che la polizia municipale, primo e importante ‘baluardo’ e deterrente sul territorio, sembra andare in ordine sparso e sembra più attenta alle sanzioni che alla prevenzione e al controllo del territorio. Lo sappiamo noi e lo sanno anche i malviventi.
 

Che quindi si permettono di svuotare tre negozi e una tabaccheria e di rapinare una gioielleria in una manciata di giorni. Che sia esplosa la rabbia dei commercianti era prevedibile. Del resto quella dei cittadini che quotidianamente si ritrovano le case e gli appartamenti ripuliti dai ladri (nonostante le autorità facciano di tutto per tenerlo nascosto alla stampa), per non parlare delle sparizioni di biciclette e automobili, è già esplosa da tempo. Però il nostro assessore alla sicurezza Marino si affanna a snocciolare i solidi dati: i reati calano. La gente chiede interventi, azioni concrete, progetti seri anti degrado e i politici rispondono con i numeri. Come abbiamo già detto: due lingue diverse, due mondi che non riescono a incontrarsi e a capirsi.

Almeno a Modena. La prova è nella quotidianità dei fatti, nello sconforto generale, nella sfiducia totale che i cittadini ormai hanno nei confronti dei nostri amministratori. Secondo il Sole 24ore il sindaco Pighi è il meno amato in regione. Ma non è lui i bersaglio del malcontento, è tutta la giunta che pare fuori dalla realtà a volte, che cammina su una strada deserta, perché i modenesi si sono fermati. E non la seguono più.