Modena, 22 maggio 2012 - «Stiamo vicini, così le talpe vanno via prima». Le talpe che hanno provocato il terremoto. Il bambino abbraccia il dottor clown Ciupina, all’anagrafe Francesca. Sono i piccoli animaletti i cattivi della favola raccontata ai bambini. Quella del terremoto che ha «fatto i buchetti in casa». «Ma poi si riparano», dice un altro baby-sfollato.

Sono oltre trenta e già pensano alla ricostruzione. «Mi fai un fiore arcobaleno? Ci sarà dopo vero?», dice un altro. Tira per il camice uno dei clown che hanno portato un sorriso al campo di Finale. Chiede un palloncino mentre piove a dirotto. C’è chi sceglie la forma di un cagnolino, chi preferisce accarezzare quello in carne ed ossa. Si chiama Chloe ed è diventata la mascotte della tendopoli. «È stata lei a svegliarmi quando c’è stata la scossa», dice Francesca Cremonini, 33 anni, responsabile dei clown della Croce Rossa di Modena.

Ieri erano in sei, cappelli colorati, occhialoni e il classico naso rosso per distrarre gli sfollati. Se serve, hanno la battuta pronta, ma anche un abbraccio. «Quando c’è stata una scossa — dice — una mamma si è messa a piangere. Ho detto abbracciamoci». Per loro non è facile. Devono mascherare le emozioni, ridere mentre la terra balla sotto i piedi. Ancora. E ancora. «Cerchi di improvvisare».

Come quando un signore dal letto agitava un bastone per salutarli. Sembrava una bacchetta magica. «Mi è squillato il telefono: gli ho detto: mi sposo, è il fioraio». Anche gli anziani, come i bambini, hanno bisogno di ridere un po’. Li hanno accolti a braccia aperte. «Sono molto attaccati alla loro casa, c’è chi parla dei mobili, chi dice che si sono rotti i bicchieri del matrimonio». L’emozione dei clown preme per uscire fuori. «Una signora mi ha guardato e mi ha detto: la scossa la sentite anche voi. Quando sei lì anche a te vengono le lacrime, ma devi essere forte». Presto arriverà una unità di psicologi della Croce Rossa insieme a quelli messi in campo dall’Ausl (che saranno anche nelle scuole). Per supportare le persone traumatizzate strette le une alle altre in via Monte Grappa e dare coraggio anche ai volontari. Per tranquillizzare i bimbi e cacciare via dalle loro menti le talpe.

Valeria Selmi