Modena, 23 maggio 2012 - Sono stati all’incirca una sessantina i sopralluoghi effettuati a Mirandola dai corpi speciali dei vigili del fuoco dell’Emilia Romagna in case, aziende, esercizi commerciali, palazzi lesionati dal terremoto. L’ufficio urbanistica del Comune, situato al Com (Centro operativo misto) delle nuove scuole medie, ha già redatto cinquecentoquaranta schede, tra cui quelle relative a 161 aziende e ad 11 edifici pubblici. Finora il numero di richieste è elevatissimo, all’incirca duemila. Tanto quanto il numero degli sfollati, anche se secondo il Comune la stima si avvicina alle quattromila unità.


Duemila cittadini non avrebbero presentato la richiesta di un posto in tendopoli preferendo dormire in camper noleggiati, oppure presso parenti o amici. Alcuni nella seconda casa, al mare o in montagna. Per smaltire le richieste di verifica controlli serviranno settimane e la Regione, già a breve, potrebbe mettere a disposizione altre squadre speciali per accelerare i tempi. Attualmente sono sette le squadre provenienti dai centri emiliano romagnoli inviate dalla Regione a cui il Comune ha affiancato i propri tecnici e anche professionisti che si sono messi volontariamente a disposizione, come geometri e ingegneri.


Il controllo, atto a stabilire o meno l’agibilità della struttura, è necessario per consentire a numerose famiglie di rientrare nelle proprie abitazioni, anche se molti, pur non avendo subito danni, preferiscono passare ancora la notte in auto. E alle aziende, negozi e supermercati di riprendere la propria attività. Stamattina intanto alle 10 è previsto l’incontro tra il sindaco Maino Benatti e gli operatori delle attività commerciali. Molti i negozi e i supermercati ancora chiusi da lunedì in attesa del riscontro di agibilità. Ed è una vera e propria caccia ai generi di prima necessità.


Ieri mattina, l’unico negozio aperto di frutta e verdura era quello di Martini, in via Castelfidardo. Quanto alle chiese, si teme un crollo del campanile di San Francesco e nella giornata di ieri in tanti hanno voluto visionare con i propri occhi la situazione dell’antica chiesa francescana. Si tratta di un edificio, che insieme a diverse altre chiese della Bassa, rischia di essere seriamente danneggiato per il futuro.

Viviana Bruschi