Modena, 31 maggio 2012 - A chi da due giorni vive in un’auto o in una tenda a fianco del suo (ex) appartamento ridotto a macerie, fa bene la notizia che ieri è arrivata dal Governo che al termine di una riunione del Consiglio dei Ministri ha annunciato i provvedimenti a favore dei territori emiliani colpiti dai terremoti del 20 e del 29 maggio: un apposito “fondo per gli interventi da attuare tra riparazione-ricostruzione di abitazioni, ripristino di servizi pubblici, riparazione-ricostruzione di beni artistici e culturali e indennizzi” con una dotazione di “un miliardo di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014” per un totale di due miliardi e mezzo che saranno gestiti da Vasco Errani, nominato commissario per la ricostruzione.

A questi si aggiungono altri 500 milioni che potranno entrare nelle casse dello Stato attraverso l’accisa sui carburanti di 2 centesimi. Il Governo ha poi accolto le richieste fatte dai sindaci modenesi: deroga ai vincoli del patto di stabilità per i Comuni colpiti e rinvio delle scadenze dei mutui. “La vicinanza forte dello Stato e delle istituzioni fa bene a questa terra e questa terra se la merita” ha commentato ieri il Capo della Protezione civile Franco Gabrielli che sta individuando a Modena il luogo più indicato per istituire un nuovo centro direzionale per seguire da vicino l’emergenza terremoto.

Intanto in serata sono arrivate altre stime degli sfollati: in quindicimila la scorsa notte non hanno dormito nella loro abitazione. Solo entro questa sera si completeranno i campi di accoglienza e i punti di ritrovo per arrivare almeno a novemila posti. Sono 7.231 i cittadini ospitati nella notte tra martedì 29 e ieri in 23 campi, 17 strutture coperte (palestre, centri civici, biblioteche) e diversi alberghi anche nell’Appennino modenese. Gli altri ottomila che mancano all’appello della Protezione civile sono coloro che hanno scelto liberamente una soluzione autonoma: una tenda, la macchina, o il soggiorno presso altri comuni, da amici o parenti.

Nel giorno in cui è stato ritrovato il corpo senza vita di un operaio rimasto sotto le macerie dell’azienda di Medolla, portando a 17 il numero delle vittime (24 se si contano anche quelle della scossa del 20 maggio) la Procura di Modena ha avviato un’inchiesta e riguarda ipotesi di reati gravi come omicidio colpo aggravato, lesioni aggravate e soprattutto disastro aggravato per i crolli di capannoni ed edifici con la conseguente morte di persone.

Si aggiungono anche accertamenti per eventuali reati connessi alle leggi urbanistiche e territoriali, oltre che a quelli sui criteri e l’esecuzione dei lavori per questi edifici devastati dalle due grandi scosse di martedì, alle 9.01 e alle 12.56. Il procuratore capo Vito Zincani coordinerà un pool di magistrati : la prima tranche delle indagini, quella conoscitiva sulle cause dei crolli del 20 maggio, che non hanno comportato morti nel modenese, resta affidata al procuratore aggiunto Lucia Musti; quella nuova, che prevede accertamenti per reato colposi, ai sostituti procuratori Guerzoni e Maria Angela Sighicelli.

Questi dovranno intrecciare informazioni anche con la Procura di Ferrara che ha aperto altre tre inchieste nei giorni scorsi per la morte di 4 operai. Confindustria Modena ha cominciato a calcolare i danni alle imprese del territorio: oltre un miliardo e circa 15mila lavoratori fuori dalle fabbriche.

 

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