Modena, 14 giugno 2012 - Tutti a fare la stessa domanda: "Da dove viene il suono delle campane quando i campanili sono tutti ko?" Lui, il parroco don Carlo Truzzi, non esita a raccontare che "un fedele, cui va tutta la nostra riconoscenza, ha installato alla Casa Protetta di Mirandola un altoparlante collegato a un nastro registrato che scandisce le ore del giorno e della sera. Gliene siamo tutti grati".

Sulla città colpita al cuore dal sisma, le campane suonano a festa, quando è domenica, e battono le ore durante la giornata. Ci vorrà del tempo perché il nastro registrato lasci spazio al rintocco autentico della campana, trasferita lì nel 1880 quando la Torre della Piazza comunale venne distrutta. Almeno fino a quando il campanile del Duomo, seriamente danneggiato, potrà tornare a svettare sicuro.

Se in tanti, troupe televisive comprese, piazzate in posizione strategica alle spalle del campanile, avevano dubbi sulla sua tenuta, ieri il responso ufficiale dopo il sopralluogo tecnico degli ingegneri dell’Università di Bologna, inviati dalla Soprintendenza, ha dato qualche speranza. "I tecnici - spiega don Carlo Truzzi - hanno riferito dopo un attento sopralluogo che se non arriva un’altra violenta scossa, il campanile alto 48 metri resta in piedi e presto, almeno mi auguro, sarà impacchettato. L’intenzione è di salvarlo, di metterlo in sicurezza e di ripristinarlo. Dall’alto è giunta la precisa direttiva - sottolinea il parroco - di salvare tutti i campanili. Non ci sarà insomma un’altra Reno Centese, dove il campanile è stato fatto saltare.

D’altronde è un simbolo per tutti i paesi e oggi, dopo il terremoto, lo è ancora di più, quindi - commenta don Carlo, che lancia un appello ‘nazionale’ per l’adozione del campanile e per i fondi necessari alla sua ricostruzione - tutti noi fedeli e cittadini speriamo di vederlo presto in salute. I residenti del quartiere del centro storico, zona rossa off limits, a ridosso del campanile del Duomo, dopo la notizia che presto il campanile sarà messo in sicurezza tirano un sospiro di sollievo. Siamo da giorni ostaggi del campanile. Comprendiamo le ragioni di sicurezza, ma non possiamo raggiungere le nostre abitazioni, per prendere qualche indumento, nemmeno accompagnati dai vigili del fuoco".

Viviana Bruschi