Modena, 12 dicembre 2012 - IL PROSSIMO 20 dicembre si chiuderà un’era nella storia della Modena terra di motori. Dallo stabilimento Maserati di via Ciro Menotti uscirà l’ultima Quattroporte. La leggendaria berlina firmata dal Tridente, giunta ormai alla sua sesta generazione, non verrà più prodotta all’ombra della Ghirlandina.

Interrompendo così una catena di successi (commerciali e ‘stradali’) iniziata esattamente 50 anni fa, che ha visto la nostra città andare a braccetto con questo gioiello della meccanica. A rendere ufficiale la notizia è stato l’amministratore delegato di Maserati, Harald Wester, nel corso della presentazione della nuova Quattroporte che si è tenuta lunedì a Nizza. La produzione della berlina marcata Tridente ‘traslocherà’ nel nuovissimo stabilimento di Grugliasco alle porte di Torino. «Ma a Modena resteranno comunque le nostre radici — rassicura l’amministratore delegato Maserati —. Modena è e resterà il cuore della nostra azienda». Salutata la Quattroporte allo stabilimento di via Ciro Menotti resterà solo la produzione della Gran Turismo, dellla Gran Cabrio e dell’Alfa 4C. La notizia dello spostamento è stata per molti una stretta al cuore. Soprattutto per chi intorno a quelle auto fiammanti ci è cresciuto, umanamente e professionalmente. Come Giulio Borsari, una vita trascorsa in Ferrari come meccanico, ma con le radici nella casa del Tridente. «Sono nato come meccanico Maserati — ricorda Borsari —. E’ un dispiacere sapere che la Quattroporte non verrà più prodotta qui. E’ un’auto bellissima. E poi per Modena la Maserati è la Maserati».
 

LA PRIMA Quattroporte (nota anche come Maserati Tipo 107) fu presentata nell’autunno del 1963 al Salone dell’automobile di Torino. La linea elegante, le dimensioni imponenti, le finiture lussuose, le soluzioni tecniche d’avanguardia e le notevoli prestazioni della vettura le garantirono un immediato ed inatteso successo, facendola diventare un ‘must’ per politici, industriali e personaggi del mondo dello spettacolo. Il successo colse impreparata la stessa dirigenza della casa del Tridente, che vedeva il progetto Quattroporte come una semplice operazione d’immagine e, prudentemente, aveva impostato la linea produttiva per costruire un solo esemplare al giorno.
 

Tra i personaggi illustri che acquistarono un modello di Quattroporte ci sono Ranieri di Monaco, l’Aga Khan, e il segretario del partito comunista sovietico Leonid Breznev. Oltre che nel mondo politico e imprenditoriale, l’automobile ebbe particolare successo tra i volti noti dello sport e dello spettacolo. Tra i vip che si sono seduti nell’abitacolo di una ‘170’ ci sono Nino Benvenuti, Sergio Leone, Marcello Mastroianni, Virna Lisi e Peter Ustinov, che lo guidò fino agli ultimi istanti della sua vita. Nemmeno Alberto Sordi, si fece mancare il ‘gioiellino’ Maserati, ma si racconta che contrattò con i piani alti dell’azienda un pagamento rateale. Da allora la Quattroporte è stata ridisegnata e perfezionata per ben cinque volte. Tra i vari modelli va ricordata la ‘terza generazione’, che segnò il ritorno della casa del Tridente nell’Olimpo delle auto di lusso, dopo un periodo piuttosto burrascoso per la berlina Maserati.

La Quattroporte III uscì nel 1979 sotto la guida di Alejandro De Tomaso. Il design della terza Quattroporte venne affidato a Giorgetto Giugiaro. Fu, tra le altre cose, auto presidenziale di Pertini. I successi della vettura sono poi continuati per altri tre decenni fino alla quinta versione, che si è rivelata tra le più apprezzate della serie. E proprio a questa ‘prima della classe’ spetta ora il triste compito di dare l’addio alla terra che l’ha vista nascere e crescere.
 

Federico Malavasi