Modena, 23 agosto 2013 - "Buon compleanno don Mario. Altri cento di questi giorni". Altri cento perché, oggi, don Mario Rocchi, il padre della Città dei ragazzi di Modena, festeggia il suo ‘primo’secolo di vita. Una vita intensa come pastore di anime e come fondatore e direttore della struttura di via Tamburini, che ha accolto e avviato al lavoro centinaia e centinaia di ragazzi di Modena e della provincia. Alle 11, in San Giovanni Bosco, sarà celebrata la santa messa, presieduta da monsignorGiuseppe Verucchi, vescovo emerito di Ravenna-Cervia, concelebrata da una cinquantina di sacerdoti fra i quali il festeggiato. Seguirà un conviviale assieme ai suoi confratelli e, l’8 dicembre, in occasione della festa della Città dei Ragazzi, al pranzo parteciperanno gli ex allievi.

A don Rocchi stanno giungendo messaggi di auguri dall’Italia e dall’estero, dall’Inghilterra, dove vivono persone o loro discendenti che egli aiutò durante gli anni più cruciali della seconda guerra mondiale, quando operava nell’organizzazione clandestina che ospitava prigionieri alleati ed ebrei perseguitati. Fra le sue azioni, si ricorda il rischioso viaggio compiuto a Roma nel 1943, assieme all’allora seminarista Oddo Tacoli, per accompagnare in gran segreto a Roma in Vaticano alcuni ufficiali inglesi fuggiti dai tedeschi e destinati ai lager nazisti. Uno di questi diventò giornalista e quando seppe che il sacerdote aveva in animo di costruire una struttura per accogliere giovani in difficoltà, scrisse diversi articoli dai quali partì una raccolta di fondi. Il legame dall’oltremanica è tuttora forte con la Cdr, tanto che ogni anno, i figli degli ufficiali salvati vengono a far visita a don Rocchi che abbracciano come un carissimo padre che gli ha donato la vita.

Nato a Montefiorino il 23 agosto 1913 e ordinato sacerdote il 2 aprile 1938, su invito dell’arcivescovo, don Rocchi, nel 1944 decise di creare un oratorio a Modena, in una vasta area verde paludosa, appena fuori le porte del centro storico. Nel 1947 si mise alla ricerca di risorse per acquistare il terreno e aiuti arrivarono da più parti: dal modenese, dalle raccolte inglesi in tutto il Commonwealth britannico che furono utilizzate per costruire una delle due palazzine e la palestra inaugurate nel 1953, e perfino dai nostri emigranti di Highwood, Higland Park negli Stati Uniti d’America, informati di quanto stava nascendo a Modena da don Sante Bartolai, figlio di migranti partiti da Sant’Anna Pelago.

Il 14 dicembre 1947 l’arcivescovo monsignor Boccoleri benedisse e posò la prima pietra di quella che sarebbe diventata una importantissima struttura dotata di una qualificata scuola professionale, dove l’oratorio, alla domenica, è animato dagli scout Ranger Cdr, e dove si praticano attività sportive: calcio, basket, nuoto, pallavolo, tennis tavolo. Oggi, la Cdr è anche sede della Pastorale giovanile della Diocesi e della rete diocesana degli oratori e sviluppa tantissime attività pomeridiane per i giovani. Alla Città dei ragazzi sono sbocciate diverse vocazioni sacerdotali. Don Federico Pigoni è il primo successore di don Mario alla guida della Cdr: "Don Mario – dice —è per tutti noi sacerdoti diocesani un fulgido esempio di passione e dedizione totale per Cristo e per i giovani, a partire dagli ultimi".

Walter Bellisi