Modena, 17 dicembre 2013 - Si preparano ad un Natale di lotta i lavoratori Firem, l’azienda di Formigine che aveva tentato la scorsa estate una fuga all’estero all’insaputa dei propri dipendenti. La parte dello stipendio di agosto che aspettavano da mesi e che doveva essere saldata ieri non e’ mai arrivata e l’assemblea dei dipendenti, riunita ieri pomeriggio dalla Fiom, ha deciso di riprendere la protesta con un presidio di fronte alla sede degli uffici dell’azienda, in via Sassi a Modena.

Fiom e lavoratori chiedono “il rispetto degli accordi sottoscritti lo scorso settembre in Regione”, accordi che a fronte della disponibilita’ dei lavoratori a far uscire dallo stabilimento di Formigine materiali e macchinari diretti allo stabilimento in Polonia “l’azienda si impegnava al pagamento in comode rate delle retribuzioni arretrate di luglio e agosto”.

La disponibilita’ dei lavoratori “non ha pero’ avuto uguale rispondenza da parte dell’azienda- accusa Fiom- che ha disatteso il puntuale pagamento degli stipendi come stabilito nell’accordo”. I lavoratori chiedono percio’ a tutte le parti coinvolte nella firma dell’accordo di settembre (Regione, Provincia, Comune e Governo) di “mettere in campo azioni che permettano il rispetto dell’accordo stesso e il pagamento alla normale scadenza, prima di Natale, della 13esima mensilita’”.

Secondo Fiom “non e’ possibile pensare che un’azienda che fatturava fino allo scorso anno dai 5-6 milioni di euro, non abbia in cassa circa 12-13.000 euro per pagare i ratei degli stipendi arretrati”. Inoltre “la proprieta’ Firem ha sempre dichiarato che i problemi dell’azienda erano dovuti al fatto che in Italia non fosse piu’ possibile produrre per gli alti costi e per la bassa professionalita’ di alcuni lavoratori, nonche’ per colpa di un sindacato intransigente”, aggiunge il segretario Fiom, Cesare Pizzolla, e che “spostare la produzione in Polonia avrebbe risolto tutti i problemi”.

Non sembra invece “che la soluzione polacca stia pero’ dando i risultati sperati- conclude Pizzolla- e probabilmente la mancata competitivita’ di quest’impresa va ricercata piuttosto in altre cause e nelle responsabilita’ di chi l’ha diretta in questi anni”.