Modena, 13 febbraio 2014 - UNO scambio di provette è costato caro ad una clinica privata di Modena, ma soprattutto ha cambiato la vita di una malcapitata modenese di 30 anni. La donna infatti, pensando di essere incinta dell’amante, ha confessato il tradimento al compagno ufficiale. Quando però, l’uomo l’ha lasciata, lei si è resa conto di essere rimasta vittima di un grave errore medico, ovvero: non stava affatto per diventare mamma. Tutto era frutto, infatti, di un madornale errore.

LA VICENDA, a dir poco singolare, conferma che la realtà può superare ogni fantasia.
«Per quel referto medico errato — spiega il legale della modenese, l’avvocato padovano Matteo Mion — l’assicurazione clinica ha risarcito recentemente la mia assistita. L’accordo è stato raggiunto qualche mese fa ed ha previsto il pagamento di 15 mila euro». La vicenda risale a circa tre anni fa. La 30enne, residente col compagno in provincia di Modena, da tempo stava portando avanti due relazioni. Nulla di strano, di questi tempi, se non fosse che la giovane donna si è vista costretta a confessare tutto al fidanzato, per una circostanza tutt’altro che usuale.

LA 30ENNE infatti, avvertendo strani malori, si è recata in un centro di analisi private per sottoporsi a test clinici. Qualche giorno dopo è arrivato il referto, una bomba: ovvero beta Hcg positive, con conseguente gravidanza. Peccato che il compagno della sfortunata modenese, secondo gli accertamenti clinici, non potesse avere figli. Impossibile, quindi, nascondere all’uomo il tradimento. Da qui la sofferta decisione di confessare la relazione parallela al futuro marito, consapevole, ovviamente, della reazione certo non comprensiva dello stesso.

COSÌ È STATO e la relazione, tra i due modenesi, si è conclusa sicuramente senza strette di mano. Felice però del figlio che stava crescendo in grembo e desiderato da tempo, la modenese è andata avanti per la sua strada, fino a quando non si è sottoposta alle sucessive analisi, previste in gravidanza. Ed ecco lo scandalo: il test clinico ha ribaltato il primo esito: nessuna gravidanza in arrivo, soltanto un errore, probabilmente dovuto ad uno scambio di provette, che potrebbe aver scoraggiato, a questo punto, anche l’altra donna che, quel giorno, si sottopose alle analisi. Oltre al danno la beffa, invece, per la giovane modenese, perchè non solo ha rinunciato alle vicine nozze, ma si è vista sfumare anche il sogno di diventare mamma. Da qui la decisione della malcapitata di rivolgersi all’avvocato Mion, che di recente ha raggiunto un accordo con la clinica coinvolta nella vicenda. Dal centro sono arrivati 15mila euro di risarcimento e le più sentite scuse, che non serviranno certo a restituire alla donna la sua vita.

Valentina Reggiani