Modena, 18 aprile 2014 - QUELLO che in tanti temevano si è avverato con largo anticipo. I chioschi sotto sequestro al parco della Rimembranza sono diventati le nuove dimore di giovani tossicodipendenti e senzatetto. Il nostro viaggio tra le baracchine abbandonate, ieri, lo dimostra. Mentre i titolari delle attività erano intenti a mostrarci le tracce dei bivacchi notturni, preoccupati per le sorti delle loro attività, infatti, una coppia di ragazzi ci guardava da lontano. Lui era seduto sulla panchina in cemento; lei all’improvviso invece si è alzata e, come se nulla fosse, ha spostato il tendone che divide il cantiere dall’area verde ed è entra.

«Cosa stai facendo, è proprietà privata ed è sotto sequestro», le ha spiegato Roberto Mantovani, titolare dello storico Bar Elio. «Devo fare pipì», le ha risposto con estrema nonchalance la giovane donna, probabilmente tossicodipendente. Ovviamente la coppia si è resa conto che era meglio allontanarsi e quasi contemporaneamente è arrivat una pattuglia in moto della polizia municipale, alla quale il proprietario ha confidato i suoi timori. Perchè il degrado, all’interno del Parco della Rimembranza, era già noto, ma ora la situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente. Non è soltanto il bar Elio ad essere stato eletto a dimora da senzatetto, infatti. In molti cantieri è possibile notare bottiglie di birra vuote, asciugamani, addirittura ciabatte e tavoli improvvisati. La denuncia è arrivata proprio da un cittadino che ieri ha scritto preoccupato alla nostra redazione.

«Sono un abituale frequentatore del parco delle Rimembranze — scrive — tutte le mattine vi porto a passeggio il mio amico Ettore, un labrador di 6 anni. Purtroppo ho potuto constatare che i chioschi sono già diventati rifugi per sbandati. Basta fermarsi sul retro del chiosco dell’ex bar Elio e constatare la presenza di un ‘arredamento’ quasi completo: pietre usate come sedie, una un po’ più grande come tavolino, un asse di legno come porta, un telo come tenda a chiudere un’apertura, per non parlare dei rifiuti». Giovedì pomeriggio, in procura, il Pm sulla vicenda ha sentito il sindaco Giorgio Pighi e l’assessore all’urbanistica Gabriele Giacobazzi e l’inchiesta prosegue, dopo che il Tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso del Comune e dei concessionari contro il sequestro delle strutture.

«Nessuna delle persone che ha lottato per farci chiudere ha fino ad ora proposto un progetto alternativo e per tirare giù tutto ci vuole tempo — afferma Mantovani — e mentre loro parlano, noi agiamo. Per questo io e i miei tecnici abbiamo già in mano un progetto che ancora non possiamo svelare, ma che consente di non far morire il parco e di permetterci di lavorare. Occorre fare presto perchè, come vedete, il degrado dilaga. Noi siamo pronti ad andare avanti con queste strutture fino a fine stagione. Se al cittadino non dovessero piacere, invece, sono pronto a mie spese ad abbatterle. E’ evidente dalle manifestazioni che abbiamo organizzato in questi giorni, come l’evento sotto il Monumento ai caduti, che i modenesi vogliono il parco vivo. Sarebbe ora di ascoltarli».

Valentina Reggiani