A Carpi la prima rete di negozianti «Qui già cinquemila iscritti»

La notizia dell’aggressione a una negoziante di Carpi è stata data sulla chat di Whatsapp dei commercianti e poi è stata diffusa sui social come monito per le colleghe e in generale per la comunità tutta. Carpi si pone infatti come comune ‘apripista’ in tema di collaborazione tra i negozianti della città. Da tempo è stata creata una chat interna tra tutti i commercianti: qui si comunicano eventi, ci si scambiano opinioni, e si fanno segnalazioni in tema di sicurezza. Come è accaduto lunedì mattina: una giovane donna, cotitolare del negozio per bambini ‘L’idea ce l’ho’ di via Berengario, mentre stava per aprire è stata fermata da un extracomunitario che poi l’ha aggredita bloccandole il collo e palpeggiandola nel fondoschiena. Immediatamente la collega ha lanciato un messaggio nella chat con la precisa descrizione del soggetto, aspetto fisico, abbigliamento e bicicletta utilizzata, poi la notizia è stata condivisa sul gruppo facebook ‘Negozi (& attività) di Carpi’: «Prestate la massima attenzione e se avvistate un giovane che corrisponde alla descrizione, chiamate i le forze dell’ordine». «Ho creato questo gruppo Facebook qualche anno fa – spiega Angela Righi – quale ‘spin off’ di ‘Sei di Carpi se’, come piattaforma puramente commerciale che ora coinvolge 5000 iscritti. Consente una sorta di tam tam in tempo reale per il commercio, anche quando si tratta di segnalazioni come quello di lunedì: un appello che abbiamo voluto lanciare a tutte le negozianti (in maggioranza donne) e ai cittadini, come era stato fatto anche un mese fa quando un mendicante ha morso la mani di una cliente in un negozio o come quando individuiamo clienti sospetti». Lunedì la donna aggredita si è recata in Commissariato per fare denuncia per violenza sessuale. Ieri ha ricevuto una telefonata di solidarietà dal sindaco Alberto Bellelli: «Questa aggressione è un fatto grave che va condannato. Chiediamo maggiore presenza delle forze dell’ordine, soprattutto che sia integrato il commissariato di Polizia di Carpi sotto organico ormai in modo cronico. Richiesta che ho fatto a tutti gli ultimi Ministri dell’Interno. Questo atto di violenza va inquadrato anche come aggressione verso il genere femminile che viene visto come ‘debole’. Non facciamo sufficiente prevenzione ed educazione sul rapporto tra i sessi. Questa strada lunga e difficile va percorsa».

Maria Silvia Cabri