’A muso duro’, il progetto che dona carrozzine hi-tech

Il nuovo romanzo di Sibyl von der Schulenburg punta sulla beneficenza. Con il ricavato verranno regalate delle ’Genny’ elettroniche avanzate

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"Molti non vogliono rischiare, hanno paura di parlare di quotidianità, di sessualità del disabile. Mentre un disabile (fisico), in carrozzina, può vivere una vita assolutamente normale". Nasce anche da questo ‘A muso duro’, ultimo romanzo di Sibyl von der Schulenburg, scrittrice e imprenditrice. "Volevo dare un seguito al mio primo romanzo ‘I cavalli soffrono in silenzio’, che si conclude con il cattivo, Sandro, che finisce in sedia a rotelle. Questa figura si meritava una chance per redimersi", spiega la scrittrice. La trama narra la vita di un cavaliere agonistico, giovane, prestante e bisessuale, che la vendetta di un cavallo abusato costringe a girare in una sedia a rotelle. Nel corso della storia, un romanzo di formazione, il protagonista impara, si ravvede e cambia. Anche grazie a Genny, una carrozzina elettronica autobilanciante su due ruote. "Dopo un primo momento di negazione, il protagonista accetta di essere un ruotante. C’è sofferenza, frustrazione, la quotidianità di un disabile, anche negli aspetti tabù come la sessualità. Infatti non è stato facile trovare un editore. Pare anacronistico, ma ancora si deve ricordare al popolo dei camminanti che un uomo seduto è un essere completo che vive una quotidianità piena e varia, fatta di piaceri e dispiaceri, non tanto diversa da quella degli altri. ‘A muso duro’ è anche in memoria di Pierangelo Bertoli, fonte d’ispirazione nella stesura del romanzo. I diritti d’autore, a cui si aggiungeranno altre donazioni, saranno interamente destinati all’acquisto di una o più Genny". A una persona in carrozzina, Genny cambia la vita: la tecnologia segway permette di muoversi senza dover controllare per terra pietre, avallamenti, dislivelli, va anche sulla sabbia della spiaggia. L’intero progetto è gestito da Genny Angels Onlus, già titolare dei diritti economici del libro e garante della correttezza dell’operazione di beneficenza. L’associazione è fondata e diretta da Paolo Badano, inventore della modernissima sedia a rotelle.

Domani, dalle 10, al museo Enzo Ferrari si terrà l’evento di presentazione del progetto e verrà donata la prima Genny a Giulia Ghiretti, nuotatrice paralimpica e medaglia d’argento nei 100 metri rana alle olimpiadi di Tokyo. Poiché il romanzo è in qualche modo legato a Bertoli, di cui nel 2022 ricorre il ventennale della morte, si è cercato il primo ‘Amico di Genny’ in Emilia-Romagna. Ed essendo l’eroe del romanzo un atleta, attraverso il comitato paralimpico regionale è stata scelta Giulia. "Quando ho usato per la prima volta la Genny – spiega Ghiretti – ho provato un senso di apertura a tutto quello che c’è intorno. Mi ridarà tanta libertà e anche a me, come al protagonista, cambierà la vita", per affrontarla con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.

Sofia Silingardi