"A ottobre prevediamo bisognosi in aumento"

L’associazione il Melograno: "Sosteniamo già 212 famiglie in difficoltà. Abbiamo bisogno di volontari e di donazioni di beni alimentari"

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Nei periodi più complicati, la tenuta del nostro Paese, spesso, è stata possibile grazie alle attività delle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio. Nei prossimi mesi sarà, pertanto, fondamentale poter contare su un capitale sociale positivo, in grado di limitare gli effetti negativi della crisi economica. L’associazione sassolese, Il Melegrono, impegnata da anni nell’aiuto alimentare delle famiglie in difficoltà, è pronta ad affrontare questa nuova sfida. "Attualmente sosteniamo 212 famiglie residenti sul territorio di Sassuolo – ha spiegato la presidente Maria Cavazzoni – ad ottobre, prevediamo un aumento delle richieste di aiuto. Ad oggi, la crisi ha colpito soprattutto le donazioni che sono in forte calo da alcuni mesi. Sostenerci è semplice, organizziamo dei progetti “dona la spesa”, quindi, chi vuole, può portarci gli alimenti acquistati al supermercato". L’emporio solidale messo a disposizione dall’associazione, inoltre, è caratterizzato dai cosiddetti “alimenti recuperati”: "Per intenderci, parliamo, del cibo “preferibilmente da consumare entro il”, il quale non può essere venduto dal supermercato ma, soprattutto per quanto riguarda i prodotti secchi, non è detto che debba essere, per forza, buttato via – ha continuato Cavazzoni – Siamo sempre alla ricerca di volontari, i ruoli da ricoprire sono veramente tanti, dal magazziniere, alla segretaria, oppure, ci si può occupare della sistemazione degli scaffali e della pulizia di frutta e verdura. Chi vuole dare una mano e mettersi in discussione è sempre il ben venuto". Per accedere al sostegno alimentare offerto dai volontari, invece, bisogna rivolgersi ai centri di ascolto della Caritas o recarsi negli uffici dei servizi sociali: "Spesso, agli utenti che desiderano beneficiare del nostro intervento viene richiesto di presentare l’ISEE, tuttavia, la valutazione di accesso si basa molto sul colloquio individuale. Instaurando un buon rapporto con l’utente, infatti, abbiamo visto che è più facile raggiungere l’obiettivo, ovvero, capire di cosa ha bisogno il richiedente – ha precisato la presidente dell’associazione – Infine, le nostre attività prevedono anche progetti di inserimento lavorativo di persone che ci vengono inviate dal Sert, o che devono terminare una pena detentiva".

Davide Vanni