A Vignola si progetta la ’casa del futuro’

Gli studenti delle superiori Levi e il centro di ricerca Crit raccolgono una sfida lanciata dall’Ue. Dovranno progettare arredi ’smart’

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La casa del futuro? È innovativa, smart, hi-tech e potrebbe nascere a Modena, nello specifico a Vignola. E questo grazie a un progetto condiviso dall’istituto scolastico superiore ‘Primo Levi’ e da Crit, centro di ricerca, analisi e innovazione tecnologica applicata all’industria. Le due realtà, entrambe vignolesi, tentano insieme, infatti, la sfida ‘House of the Future’, promossa dall’Unione Europea per ideare componenti di arredo di utilità pratica e smart.

Componenti, quindi, dotati di funzioni come la rilevazione tramite sensori di vari parametri (temperatura, umidità, irraggiamento solare) o l’abilitazione avanzata di automazioni e supporti che migliorino e facilitino la vita di chi abita nella ‘super casa’.

Se l’iniziativa Ue rappresenta una vera e propria gara tra diverse regioni europee, il percorso è partito nei primi giorni di ottobre con l’obiettivo di ’facilitare la cooperazione transnazionale nel settore della ricerca e dello sviluppo industriale’. La gara è finanziata nell’ambito del piano Ue Interreg Synergy, che mette in competizione tra loro, insieme agli studenti, anche ricercatori, piccole e medie imprese, startup.

A Vignola, sono una cinquantina gli studenti degli indirizzi meccatronica e automazione dell’istituto Levi che, coordinati dagli insegnanti Carla Cavazzuti ed Umberto Leonardi e suddivisi in gruppi che lavoreranno anche in modalità smart working, saranno impegnati nello sviluppo di un modello 3D della soluzione ipotizzata, che dovrà essere accompagnato da un dettagliato report in inglese.

A decretare il vincitore non sarà soltanto una giuria di esperti, ma conterà anche il giudizio del pubblico: chiunque infatti può già registarsi nella piattaforma Synergic Crowd Innovation, entro lunedì, per votare il progetto preferito.

I tre team che a livello europeo otterranno più voti riceveranno premi in denaro, da un minimo di 750 ad un massimo di 1.250 euro.

Oltre a Crit e all’istituto modenese, sono partner del progetto Wroclaw University of Technology (Polonia), Profactor GmbH (Austria), Technical University Chemnitz e Karlsruhe Institute of Technology (Germania), Jožef Stefan Institute (Slovenia), Science and Technology Park of the University of Rijeka (Croazia).