
Il capo di Stato maggiore dell’esercito, generale di corpo d’armata Carmine Masiello.
di Beppe BoniDimenticatevi il classico ufficiale dell’esercito solo disciplina, tecnica e addestramento fisico e delle armi. Oggi gli ufficiali, ma di fatto anche in buona parte tutti i militari di professione, sono elementi preparati che parlano almeno due lingue, hanno capacità manageriali, hanno acquisito competenza digitale sugli strumenti di ultima generazione, interoperabilità nelle attività con eserciti di altre nazioni, sanno confrontarsi con una visione di geopolitica ad ampio raggio. E naturalmente sono in grado di utilizzare ogni sistema d’arma moderno droni compresi. Questi ultimi sono divenuti essenziali per le attività offensive e di ricognizione, come insegnano i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente.
E’ lo scenario su cui si muovono gli allievi ufficiali dell’Accademia militare che venerdì mattina saranno i protagonisti del giuramento annuale. Pronunceranno la frase ’Lo giuro’ nel cortile dell’Accademia (ore 11) gli appartenenti al 206esimo corso Dignità. Non è casuale la presenza del capo di Stato maggiore dell’esercito, generale di corpo d’armata Carmine Masiello, in un momento di massima turbolenza con il conflitto ucraino alle porte di casa nostra e il cambio di prospettiva degli Stati Uniti sempre meno vicini all’Europa, decisi a togliere assistenza militare all’Ucraina e lanciati sui dazi economici.
E’ molto atteso il discorso del numero uno di Sme, uno abituato ad essere molto diretto, proprio perché nel saluto ai futuri ufficiali potrebbe fare riferimenti allo scenario internazionale, mai stato così teso dalla Seconda guerra mondiale in poi. Nell’audizione Difesa del mese scorso il Capo di Stato maggiore ha tracciato le esigenze e le linee del futuro per rendere più solida la forza armata italiana proprio in relazione alle nuove prospettive internazionali. Ha sottolineato che servono 45 mila unità in più rispetto alla dotazione complessiva di circa 170mila militari tra Esercito, Marina e Aeronautica. Gli equilibri internazionali inevitabilmente hanno rimesso in discussione le misure adottate fino ad oggi per la sicurezza del Paese. Un ragionamento che investe tutte le Nazioni europee, Regno Unito compreso che sull’assistenza all’Ucraina e sul riarmo è perfettamente allineato alla Ue pur non facendone parte. Secondo l’idea esposta dal generale alla commissione Difesa "occorre anche ristrutturare con urgenza il comparto delle forze armate evolvendo anche verso un bacino di forze di riserva prontamente impiegabili…". In sostanza è necessario investire di più e meglio in uomini e mezzi per assicurare maggiore efficienza e capacità di deterrenza delle nostre Forze armate.
L’Accademia militare di Modena forma anche gli ingegneri del futuro. I frequentatori del 204esimo corso appartenenti all’Arma trasporti e materiali e al Corpo ingegneri hanno recentemente concluso un tour di visite didattiche con focus sulla ricerca e sull’innovazione, due elementi fondamentali nel panorama della Difesa. Il percorso di visite ha toccato aree strategiche per lo sviluppo dell’ingegneria militare, tra cui il polo aerospaziale presso gli stabilimenti di Leonardo elicotteri, dove gli ingegneri con le stellette hanno visionato le linee di assemblaggio dei velivoli compreso l’elicottero di ultima generazione da esplorazione e scorta AW 249, evoluzione dell’attuale A129 Mangusta. Tra le altre è stata effettuata anche una visita alla Iveco defense vehicles di Bolzano dove sono attive le linee di produzione dei blindati Armoured e Multirole e dove si studia la guida autonoma con la piattaforma Viking.
Tocca a questi ingegneri – ufficiali di nuova generazione guidare l’evoluzione tecnologica dell’esercito necessaria a sostenere i futuri scenari operativi.