
Stanno per ripartire gli espropri in vista della realizzazione della Bretella Campogalliano-Sassuolo, il tracciato di una ventina di chilometri che collegherà il distretto ceramico all’autostrada A22. Ad annunciare il passo avanti è l’assessore regionale Andrea Corsini (nella foto) in contatto con il ministero delle Infrastrutture. "Si è rimessa in moto la macchina dopo mesi di discussioni – spiega Corsini – lo scenario era in stand by anche perché siamo sempre in attesa del rinnovo della concessione dell’A22 ad Autobrennero, però intanto è in corso la fase di riapertura degli espropri fermi dal 2019, passaggio fondamentale per permettere al cantiere di partire perché altrimenti nel frattempo i termini sarebbero scaduti". Lo sblocco è stato possibile perché il Ministero ha dichiarato il project financing pubblico-privato – l’accordo di partenariato tra gli enti pubblici interessati e quelli privati – di "pubblica utilità".
Il prossimo passaggio sarà dunque la pubblicazione del bando di gara per la concessione dell’autostrada per i prossimi 50 anni, prevista entro la fine dell’anno. Tecnicamente non è naturalmente necessario che l’Autobrennero ottenga il rinnovo per procedere con la Bretella, non si tratta di un automatismo. Ma senza la garanzia di una concessione a medio-lungo termine, Autobrennero avrebbe meno interesse a investire, sia in termini di ritorno economico sui pedaggi che in capacità di ottenere fidi e prestiti dalle banche a tassi più convenienti.
Una prima svolta c’è stata con l’approvazione del piano di 7,2 miliardi di euro da parte del Ministero che prevede il finanziamento oltre che della Bretella, della Cispadana, della terza corsia Modena-Verona e di un nuovo tunnel di collegamento con l’A1. Con il via libera al piano, Autobrennero ha molte più chance di vincere la gara pubblica che sarà indetta dallo Stato perché, a differenza di altri potenziali concorrenti, conosce evidentemente punti di forza e di debolezza del tratto e poi beneficerebbe del diritto di prelazione essendo l’ente proponente.
Altro aspetto da considerare sarà il lievitamento dei costi. Il costo dell’opera in project financing inizialmente era di 506 milioni di euro, di cui 214 prestati dal Cipe e che saranno restituiti nel tempo (la concessione dura 31 anni) attraverso i pedaggi nei sei caselli previsti. "Adesso si attesta sui 700 milioni di euro – puntualizza Corsini – è in corso il riequilibrio del piano attraverso un aumento di capitale sociale da parte di Autobrennero e l’attivazione di finanziamenti bancari".
Finalmente, è la valutazione dell’assessore, "è ripartita la macchina per consegnare un’opera fondamentale per la competitività e l’attrattività dei territori di Reggio e Modena e che toglierà anche il traffico pesante dalla viabilità attuale: contiamo a questo punto di aprire i cantieri nel 2024".