DI LUCA BONACINI EDITING S.R.L. SEMPLIFICATA
Cronaca

Addio a Mario Belloni, lo chef del San Silvestro

Giovedì 13 febbraio ci ha lasciato all’età di 94 anni Mario Belloni. Per quasi quattro decadi, un riferimento per la...

Giovedì 13 febbraio ci ha lasciato all’età di 94 anni Mario Belloni. Per quasi quattro decadi, un riferimento per la...

Giovedì 13 febbraio ci ha lasciato all’età di 94 anni Mario Belloni. Per quasi quattro decadi, un riferimento per la...

Giovedì 13 febbraio ci ha lasciato all’età di 94 anni Mario Belloni. Per quasi quattro decadi, un riferimento per la cucina modenese, grazie alla lunga gestione del ristorante San Silvestro, che aveva fondato a San Prospero insieme alla sua famiglia nel 1964. Un gioiello di accoglienza, buona cucina e capacità di attrarre, gourmet, appassionati di sport e celebrità di ogni ordine e grado, che arrivavano da ogni dove e lo avevano eletto a loro seconda casa. Tutti i campioni del ciclismo e le personalità di primo piano della musica, dello spettacolo, del cinema, erano passati di là per conoscerlo, godere della sua umanità e della sua cucina o per ritirare l’esclusivo Premio San Silvestro d’Oro, nel famoso evento, unico nel suo genere, che Mario Belloni aveva creato dal nulla.

Nel maggio del 1949, in piena ricostruzione post bellica, si era trasferito insieme alla moglie a Quinto al Mare, Genova, dove aveva gestito per 16 anni la Trattoria Emiliana, insieme al fratello Zeffirino, esportando le buone cose della sua terra, cucinando genovese e modenese, per Ugo Tognazzi, Jean Gabin e numerosi altri. Ma il richiamo della Bassa è irresistibile e mentre il fratello Zeffirino apriva in centro a Genova e diveniva lo chef preferito da Frank Sinatra, Mario Belloni era rientrato a Ponte Motta, per aprire a San Prospero il San Silvestro, sui resti di un’antica Abbazia del 300.

Il successo arrivò subito, e la formula si rivelò vincente, Modena dimostrò di apprezzare la ventata di creatività e tradizione, portata da questo suo figlio partito, ma poi ritornato con un bagaglio di estro ed esperienze e arrivarono Enzo Ferrari, Luciano Pavarotti, Mirella Freni, Raina Kabaivanska; Mario del Monaco; il regista Zeffirelli, il Principe Bernardo D’Olanda, i più celebrati giornalisti e scrittori, come Enzo Biagi. Pochi riuscivano a resistere alle trenette al pesto genovese, ai tortellini in brodo, ai mandilini (una deliziosa lasagnetta al pesto) e al pesce cucinato magnificamente. Poi era arrivato il prestigioso titolo di Commendatore della Repubblica, fino al 2001 quando aveva deciso di cessare l’attività, per dedicarsi alla famiglia e al suo amato aceto balsamico. Il territorio si stringe ai quattro figli Manrico, Ugo, Gianfranco, Vally e alla famiglia. La cerimonia funebre si terrà martedì 18 febbraio, alle 9.30, a Cavezzo.