Addio al giornalista Alberto Setti "Professionista serio e meticoloso"

Il cronista della Gazzetta si è spento ieri mattina a 53 anni sopraffatto da un male incurabile I colleghi e gli amici: "Ha lottato come un leone fino alla fine. Sempre con il sorriso"

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"Lottava da tempo contro il male, col sorriso, come un leone". Nelle parole, scritte con gli occhi pieni di lacrime dai colleghi della Gazzetta, è riassunta la tenace battaglia per la vita condotta negli ultimi otto anni da Alberto Setti. Lo ‘storico’ giornalista della Gazzetta di Modena è morto ieri mattina a 56 anni, nella sua casa di San Felice. Se il male lo ha sopraffatto, non era mai riuscito a scalfirne la forza, l’ironia, il coraggio, la capacità di prendersi a cuore le vicende degli altri come fossero le proprie. La malattia, la casa distrutta dal sisma, la burocrazia che teneva a freno la pratica Mude non ne avevano mai minato la determinazione. Aveva appreso della malattia un giorno di giugno 2012, un mese dopo le scosse sismiche, mentre era in attesa al Coc di Mirandola dell’arrivo di un Ministro. Da quel momento, e per lunghi anni, ne parlava quasi con distacco, come fosse qualcosa di separato da lui, così vitale, sportivo, intelligente, appassionato del suo mestiere. Era così Alberto Setti, un ‘guerriero’. Il suo paese, San Felice, è in lutto. Lo è l’amico sindaco Michele Goldoni, uno degli ultimi a fargli visita. "Alberto – scrive Goldoni – era un uomo libero, un giornalista che ‘non si accontentava’, ma che voleva conoscere e capire".

E’ in lutto anche tutta la Bassa modenese dove Setti era conosciutissimo. Aveva mosso i primi passi come collaboratore della Gazzetta a metà anni ’80 e nel ’95 era stato assunto. Sempre a San Felice, il consigliere Paolo Pianesani ne ricorda "la grande disponibilità verso la comunità, verso l’associazionismo sportivo".

Il sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli, in un messaggio di cordoglio alla Gazzetta e ai familiari, loda "l’autentico cronista, particolarmente attento alla lotta contro le infiltrazioni mafiose nel territorio, e la capacità di rapportarsi con sensibilità ai giovani nell’insegnamento del suo mestiere, nell’esperienza didattica "Voci dal b(r)anco". Sono tanti, in queste ore, i messaggi di cordoglio alla moglie Alessandra, alla mamma Gabriella, al fratello Angelo e alla redazione della Gazzetta.

L’amministrazione di Mirandola ricorda "un professionista serio e meticoloso, disponibile, tenace nel ricercare la notizia". Il dottor Nunzio Borelli, del Circolo Medico Merighi, si unisce al dolore della famiglia. Il portavoce del Comitato Coordinamento Cispadana No Autostrada Silvano Tagliavini sottolinea "il contributo di Alberto a fare nascere il "Coordinamento Cispadano", convinto com’era che solo l’unire gli sforzi e le capacità poteva dare speranza alla lotta intrapresa. Era un sincero amico, un appassionato podista". Il senatore Enrico Aimi e il consigliere provinciale Antonio Platis (FI) ricordano le sue più grandi inchieste giornalistiche. Con il suo stile sempre tagliente e il suo carattere da mastino è rimasto con la penna in mano anche quando la malattia stava prendendo il sopravvento. Esempio di rara dedizione e di assoluta indipendenza". I funerali si terranno venerdì, alle 10, in forma privata.

v. bru.