Addio all’imprenditore tessile Renato Crotti

Aveva 93 anni ed è stato tra i fautori del miracolo del distretto della moda

Negli ultimi mesi Renato Crotti è stato ricoverato a Baggiovara a seguito della frattura del femore

Negli ultimi mesi Renato Crotti è stato ricoverato a Baggiovara a seguito della frattura del femore

Carpi, 10 febbraio 2015 - Carpi piange uno dei suoi illustri cittadini. È morto stamattina l’imprenditore tessile Renato Crotti; avrebbe compiuto 94 anni il 4 marzo. Negli ultimi mesi era stato ricoverato a Baggiovara a seguito della frattura al femore. Crotti è stato uno degli artefici del miracolo economico che ha fatto di Carpi la capitale mondiale della maglieria, con un reddito pro-capite tra i più alti in Italia. La sua Silan, industria ammiraglia di Carpi, ebbe stabilimenti in varie regioni d’Italia arrivando a occupare fino a 1.360 persone. I maggiori giornali italiani e stranieri, tra cui ‘Life’, ‘Daily Mirror’, ‘New York Times’ hanno scritto articoli su di lui.

Negli anni sessanta fondò due riviste, ‘Tuttocarpi’ e ‘Tuttomodena’, per sostenere le sue battaglie civili. Nel 1974 fu nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica. L’amore per la libertà di stampa, massima espressione del confronto dialettico, lo portò a partecipare alla nascita del ‘Mulino’.

Attento ed entusiasta animatore culturale per anni ha ospitato nella sua casa di Modena, autori e opinion leader per dialogare sui temi della politica e della cultura. Nel 2009 l’Associazione Culturale ‘Società Libera’ ha assegnato a Renato Crotti il prestigioso ‘Premio Internazionale alla Libertà’. È diventato famoso, sia in Italia sia all’estero, come ‘l’imprenditore che mandava i comunisti in Russia‘, per i viaggi organizzati nell’allora Unione Sovietica, offerti gratuitamente a dipendenti e sindacalisti comunisti per toccare con mano l’applicazione del socialismo reale. I funerali si svolgeranno giovedì alle 15.30 nella cappella del cimitero urbano; in seguito la salma verrà tumulata nella tomba di famiglia.

Maria Silvia Cabri