Addio Carmelo, icona di ‘Balaton’ Le sue pizzette erano una celebrità

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«Margherita o con le acciughe?». Chissà se avrà modo di chiederlo anche ai suoi clienti lassù, che pizzetta preferiscono. Possibile di sì, perché proprio quella frase (l’altra era «da bere, invece?») è quella che almeno una volta Carmelo Sicari, per tutto ‘Carmelo della Balaton’, ha rivolto a ognuno di noi. Se ne è andato nella notte uno degli esercenti che, nel tempo, era diventato un’icona: la sua ‘Pizzeria Balaton’ è stata rifugio dal quale Carmelo, insieme alla moglie Laura e alla figlia Barbara, ha somministrato spuntini non necessariamente collocati in orario canonico. Era salito dalla natia Augusta, provincia di Siracusa, insieme a gran parte della famiglia, e dentro alla Balaton, nella centralissima via Menotti, era entrato a fine anni Settanta per scrivere una storia importante del commercio sassolese: alzi la mano chi, tra quanti stanno leggendo queste righe, non gli ha ordinato «una margherita e un hot dog», alzi la mano chi non lo ha visto, cabaret in mano e sorriso pronto, diventare nel tempo un pezzo di storia di quella Sassuolo cui Carmelo era legatissimo.

Legatissimo alla città, che lo aveva adottato, e ai suoi simboli: valga per tutti quella foto di Don Ercole Magnani, altro simbolo di una Sassuolo che non c’è più, che Carmelo teneva appesa, ben in evidenza, sul muro tra la cucina e il locale dentro il quale ogni sassolese è entrato almeno una volta.

Possibile con Don Ercole, Carmelo, stia già mangiando una pizzetta. Aveva 74 anni, Carmelo, è stato stroncato da un malore: oggi alle 15 le esequie in San Giorgio, a pochi passi dalla ‘sua’ Balaton.

Stefano Fogliani