Addio Cavazzuti, pilastro della sinistra cattolica

Conosciuto come ’Checco’, aveva 82 anni e assieme a un gruppo di intellettuali segnò la vita culturale cittadina negli anni ’60 e ’70

di Alberto Greco

Il mondo della sinistra cattolica modenese, che negli anni Sessanta si riconobbe nei giovani della Fuci, la federazione degli universitari cattolici, e a livello politico in Ermanno Gorrieri, perde un altro dei suoi punti di riferimento. Con la scomparsa a 82 anni di Francesco Cavazzuti, conosciuto da tutti come "Checco", deceduto nella giornata di ieri, se ne va un altro dei pilastri che hanno segnato la storia culturale e la vita politica cittadina, leader di un gruppo di intellettuali che tra gli anni ’60 e ‘70 si raccolse prima attorno al circolo ’Vanoni’ e poi a ’Il Portico’, di cui fu presidente Luciano Guerzoni, il professore, e che divenne crogiuolo dei fermenti politici e sociali della sinistra modenese. "Francesco insieme a Luciano Guerzoni per le persone della mia generazione e della mia formazione giovanile, il mondo universitario cattolico – racconta il professor emerito Unimore Paolo Bosi, già docente di Scienze della finanze alla facoltà di Economia Marco Biagi – sono stati i due principali punti di riferimento culturali e politici. Nel senso che sono stati i rappresentanti più di rilievo e prestigio della Fuci e poi alla attività politica legata al mondo di Gorrieri. Sono stati loro che ci hanno spinto nel mondo accademico".

Il nome di Cavazzuti, nato il 2 agosto del 1939, laureatosi in Giurisprudenza nel 1962, si associa però anche alla nascita della allora facoltà di Economia e Commercio di Modena, dove fin dal 1970 assunse il ruolo di professore incaricato di diritto commerciale, stringendo amicizia con tutti i più illustri docenti del tempo da Fernando Vianello a Michele Salvati, Sebastiano Brusco, Andrea Ginzburg, Salvatore Biasco, Vitoria Foa e Marco Onado.

Nel 1976, vinto il concorso a cattedra, dopo una parentesi a Palermo, a partire dall’anno accademico 197778, ritornò a Modena come professore di diritto commerciale, divenendo quello stesso anno e per il successivo triennio preside della medesima facoltà. "Contribuì in modo sostanziale al suo sviluppo – ricorda un altro professore emerito Cesare Bisoni –. A meno di due anni dalla scomparsa di Vicenzo Calandra Buonaura Modena perde un altro importante esponente della scuola di diritto commerciale".

Tanti docenti del tempo lo ricordano e ne rimarcano il carisma. "Chi stava con lui – confida Bosi – lo ascoltava a bocca aperta. Era una persona buonissima, molto sicuro di sé poiché sostenuto da una cultura sconfinata in svariati campi, dalla storia al cinema. Era una persona deliziosa e umanamente di una generosità rara".

Ha concluso la sua carriera accademica all’università di Bologna dove era stato chiamato nel 1989. Molto attivo e attento anche all’ambito istituzionale tra il 1982 e 1989 fu presidente dell’Ervet (ente regionale per la valorizzazione del territorio) e negli anni 1995-96 consigliere dell’Enea (ente nazionale per l’energia alternativa). Dal 1990 al 1995 ha fatto parte del consiglio comunale di Modena ed è stato membro del consiglio di amministrazione dell’Atcm.

Cordoglio è stato espresso anche dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli. "Passione per la conoscenza e per la politica, rigore, attenzione al dialogo e spirito di servizio. Eravamo legati da una forte amicizia e da profonda stima".

Mentre il presidente del Consiglio Fabio Poggi ha sottolineato che "si è sempre distinto per un attenzione molto forte al tema della giustizia e ai bisogni dei più deboli".