Adolescenti, cresce il disagio: ansia, aggressività e casi di autolesionismo a Modena

Impennata di accessi agli psicologi degli sportelli scolastici. Il Comune: "Duplicate le richieste di aiuto anche degli insegnanti"

Adolescenti a rischio di ansia e depressione

Adolescenti a rischio di ansia e depressione

Modena, 21 ottobre 2022 - Demotivati e apatici, irretiti dalle seduzioni dei social fino a tarda notte (con intuibili ripercussioni sul rendimento scolastico), in ansia per l’interrogazione, litigiosi con i genitori e spesso con i propri compagni di classe. Protagonisti di atti vandalici, di aggressioni verbali e fisiche che in alcuni casi hanno richiesto anche l’intervento delle forze dell’ordine. Vittime anche di disturbi alimentari e di casi di autolesionismo che cominciano a manifestarsi già dalle scuole medie.

Desta preoccupazione il tasso di disagio emerso tra gli studenti modenesi che si sono rivolti tra il 2020 e il 2021 agli psicologi agli Sportelli scolastici attivati in tutte le scuole della città e documentato dai resoconti del coordinamento del Progetto Sportelli scolastici per la prevenzione dedicata e attiva. Un quadro che riflette fenomeni esplosi soprattutto dopo il lockdown e che perdurano tutt’ora, scatenati dai lunghi periodi di isolamento iperconnessi, dalla sedentarietà, e negli ultimi mesi anche dal rincaro del costo della vita (che diventa sempre più motivo di tensione in famiglia). Come ha rimarcato in questi giorni il neuropsichiatra Massimo Ammaniti – commentando il boom di richieste di bonus psicologici che vede l’Emilia Romagna tra le prime in Italia (25mila domande) – i giovani stanno cominciando a fare i conti anche con l’affiorare di nuove paure, come per esempio la guerra nucleare, che possono aumentare un generale stato depressivo.

Tornando agli Sportelli d’ascolto psicologico su Modena, sono stati attivati in 14 Istituti superiori della città e nelle scuole medie di tutti gli Istituti comprensivi grazie alle risorse stanziate dal settore Politiche sociali del Comune.

Il ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia ha inciso sugli accessi agli sportelli d’ascolto: negli istituti superiori quasi 300 in più rispetto all’anno precedente. Un’impennata che ha riguardato gli studenti ma anche i docenti che si sono trovati a fronteggiare questa gigantesca onda emotiva: hanno chiesto aiuto 609 studenti (quasi il 70% ragazze), 154 docenti e 119 tra genitori e caregiver. "I ragazzi – spiegano le coordinatrici del Progetto – sono spesso descritti come demotivati e ansiosi, talvolta aggressivi fino a manifestare episodi di vandalismo e violenza all’interno e all’esterno della scuola". Se da una parte è aumentata la conflittualità in famiglia – di sicuro le difficoltà economiche, il caro bollette, l’inflazione galoppante non favorisce l’armonia tra coniugi che litigano davanti ai figli – "dall’altra i genitori vengono descritti come sfuggenti e in difficoltà a esercitare il ruolo".

Per quanto riguarda gli studenti delle superiori, si tratta per lo più di ragazzi delle classi seconde o quarte in difficoltà sull’orientamento post-diploma. Più in generale, le richieste sono riconducibili a demotivazione e difficoltà scolastiche (27%), ansia scolastica (24%), problemi relazionali con i genitori (25%, in forte aumento). Ma anche ansia (9%) sociale e legata alla pandemia (quasi 4%) e, in linea con l’anno precedente, scarsa autostima (quasi il 20%) e a disturbi alimentari (4%).

Suscita allarma inoltre la circostanza che l’aumento degli accessi agli sportelli ha riguardato anche le scuole medie (complessivamente 396 tra i 10 Comprensivi): sono soprattutto gli alunni di terza (46%) mentre lo scorso anno erano quelli di prima. "Il dato più singolare è però – spiegano dal Comune - che, negli accessi agli sportelli presso le scuole medie, sono duplicate le richieste degli insegnanti che, già affaticati dalla pandemia, si sono trovati a gestirne le conseguenze in classe".