Adriano Grosoli morto, addio al re dell'aceto balsamico

Aveva 93 anni. Insieme ad altri tre imprenditori, portò la produzione di questo aceto da una dimensione domestica a una industriale

Adriano Grosoli aveva 93 anni

Adriano Grosoli aveva 93 anni

Spilamberto (Modena), 12 maggio 2022 - Spilamberto, e tutta la grande grande famiglia dell’aceto balsamico di Modena, piangono la scomparsa di Adriano Grosoli, avvenuta ieri pomeriggio dopo una breve malattia. Grosoli, che aveva 93 anni, era l’unico rimasto in vita dei quattro imprenditori modenesi che, nella seconda metà del Novecento, hanno creato il mito dell’ 'oro nero di Modena' (gli altri erano Giorgio Fini, Giuseppe Giusti ed Elio Federzoni).

Quando l’aceto balsamico di Modena era solo un 'affare di famiglia', lui e gli altri tre riuscirono a trasformare l’oro nero della food valley emiliana in un’eccellenza del made in Italy, guidando il passaggio dell’aceto balsamico dalle cantine domestiche al mondo dell’industria, e portandone il nome sui mercati esteri attraverso fiere in Europa e negli Stati Uniti, con intraprendenza e spirito pionieristico. La figlia Mariangela, presidente dell'azienda e del Consorzio dell'aceto balsamico di Modena Igp, commenta: "Ci ha lasciati il nostro Adriano, un grande papà e un tenero nonno. Il suo esempio di amore per la famiglia, di passione per il lavoro, di stima e rispetto per i suoi collaboratori, ci accompagnerà per sempre".

Il titolare dell’Aceto del Duca aveva da pochi anni passato il timone dell’azienda di famiglia alla figlia Mariangela. Il suo è un esempio di imprenditoria d’altri tempi: classe ’29, Adriano Grosoli viene chiamato a causa della guerra a occuparsi dell’attività di famiglia, iniziata nel 1891 dal nonno Adriano e insignita della medaglia d’oro all’Expo di Genova nel 1927, che comprendeva principalmente la lavorazione del maiale, la gestione della trattoria a San Donnino e della bottega di prodotti tipici modenesi, in primis il balsamico.