Servizi sociali nella bufera nel Reggiano, quelle analogie con il caso della Bassa

Lo sfogo di Lorena Morselli, la mamma che si è vista togliere quattro figli per accuse di pedofilia poi rivelatesi infondate: "Anche i nostri regali non furono mai consegnati ai bambini"

Lorena Morselli e Delfino Covezzi (FotoFiocchi)

Lorena Morselli e Delfino Covezzi (FotoFiocchi)

Modena, 27 giugno 2019 - “Quella di Reggio Emilia e la nostra sono due vicende con tantissime analogie”. Così Lorena Morselli, la mamma che nella Bassa Modenese si è vista togliere quattro bambini per accuse di pedofilia poi rivelatesi infondate (il noto caso che ha riguardato 16 minorenni in tutto), commenta in questo modo l'inchiesta dei carabinieri sugli affidamenti illeciti nel Reggiano.

“Non bisogna mai perdere la fiducia e la forza di volontà. Tra le due vicende ci sono tantissime analogie, penso ad esempio, la prima cosa che mi viene in mente, ai regali che noi genitori inviavamo ai nostri figli che ci erano stati tolti e che non furono mai consegnati, come emerso anche nell'inchiesta di Reggio Emilia. Ma le analogie in questa vicenda non finiscono qui - Morselli, assolta in Cassazione dalle accuse di pedofilia insieme al marito Delfino Covezzi, morto d'infarto - e mi riferisco ad alcune realtà che c'erano nella Bassa degli anni Novanta e ritornano oggi a Reggio Emilia”.