Affidi illeciti, revocati i domiciliari a Foti

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NON È PIÙ agli arresti domiciliari Claudio Foti, 68 anni, psicoterapeuta e direttore scientifico della onlus ‘Hansel e Gretel’ di Torino coinvolto nell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ della procura di Reggio Emilia su un presunto giro di affidi illeciti a Bibbiano, in Val D’Enza e consulente anche per il ‘caso pedofili’ della Bassa.

Così ha deciso il tribunale del Riesame di Bologna ieri, dopo l’istanza presentata dal suo avvocato difensore, Girolamo Andrea Coffari. Ora Foti ha solo l’obbligo di dimora nel Comune di Pinerolo (Torino).

Il professionista è accusato dal pm Valentina Salvi, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, di frode in processo penale, depistaggio e abuso d’ufficio. Secondo gli inquirenti, avrebbe suggestionato una 17enne, «sottoponendola, come cavia nell’ambito della psicoterapia specialistica durante un corso di formazione per operatori Ausl di Reggio, a domande con modalità suggestive sul tema degli abusi sessuali, convincendola di averli subiti durante l’infanzia da parte del padre e di un’altra persona».

«Claudio Foti aveva due capi d’accusa: uno riguardava l’aver manipolato la mente di una ragazza durante le sedute di psicoterapia; l’altro è l’abuso d’ufficio – in concorso con la moglie Nadia Bolognini, il sindaco Andrea Carletti e Federica Anghinolfi – perché sarebbe stato consapevole che le psicoterapie che gli venivano pagate dovevano essere bandite con concorso pubblico dall’amministrazione e non affidate direttamente – spiega il legale –. Sul primo capo d’accusa, il più pesante che riguarda la sua professione, c’è stato l’annullamento dell’ordinanza, che è stata impugnata».

Le motivazioni del tribunale del Riesame di Bologna arriveranno in 45 giorni, ma «comunque il giudice non ha ritenuto che ci siano gravi indizi di colpevolezza, come io ho sempre sostenuto», ha aggiunto l’avvocato.

Foti ora dovrà risiedere a Pinerolo, «con tutte le libertà e con la possibilità di svolgere la sua professione» e la misura è limitata «al capo d’accusa sull’abuso d’ufficio», dice il suo avvocato. «Questa accusa però non mi preoccupa, dimostreremo la sua innocenza anche in questo caso», conclude il legale. «Anche perché lui è un privato, eventualmente è la pubblica amministrazione che ti deve dire se ci sono bandi di concorso o meno».

INTANTO il ministro Giulia Grillo ha dato mandato «di vigilare affinché gli Ordini professionali presso i quali risultano iscritti i professionisti sanitari coinvolti nelle indagini pongano in essere tutte le misure idonee ad accertare eventuali responsabilità deontologiche, e sanzionino severamente, laddove ne ricorrano i presupposti, i sanitari medesimi». Grillo ha comunque ricordato come già «il ministro della Giustizia dopo aver ricordato che la rete dei servizi sociali attiene alla piena responsabilità degli enti territoriali, si sia soffermato sui noti risvolti giudiziari connessi alle gravissime vicende avvenute a Reggio Emilia. Inoltre, il ministro Bonafede ha informato, rispetto alla regolarità delle procedure di affido, che sono state avviate le verifiche ispettive di sua competenza». Il ministro ha sottolineato che «sono state intraprese specifiche iniziative con il Miur, come la recente costituzione di un Comitato paritetico Salute-Miur, nell’ambito del protocollo d’intesa ‘Tutela del diritto alla salute, allo studio, all’inclusione’, con lo specifico compito di rafforzare le iniziative volte a favorire l’individuazione precoce, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inclusione scolastica dei soggetti con disturbi del neurosviluppo ovvero con disturbi specifici dell’apprendimento, anche attraverso programmi mirati ed individuali».