Aggredito in pista, scatta la chiusura della discoteca

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E’ arrivato ieri il provvedimento di chiusura per quindici giorni della discoteca ‘La buca’ di Montese dove la settimana scorsa un ragazzo è stato picchiato in pista riportando traumi facciali. Proprio ieri i militari dell’Arma hanno notificatola decisione del questore al gestore del locale frequentato da tantissimi giovani del nostro Appennino e non solo. «Era la notte tra il 26 e 27 ottobre scorso quando si è verificata per futili motivi una aggressione ai danni di un cliente da parte di un altro avventore, peraltro già noto per reati contro il patrimonio. – scrive la questura – La vittima, colpita al volto, ha riportato lesioni con prognosi di 30 giorni». Si intuisce quindi che l’aggressore è stato identificato e quindi denunciato. La vittima, un ragazzo di 23 anni di Zocca, ha perso tre denti e ha riportato la frattura composta dello zigomo e del setto nasale, a seguito di un pugno in pieno viso. Il giovane operaio stava parlando col suo aggressore, un nordafricano ubriaco e nervoso, nel tentativo di farlo ragionare: «Cercava la rissa – aveva detto la vittima al Carlino – Ce l’aveva con me e con il mio amico perché avevamo ballato con delle ragazze».

Quella sera, dopo l’aggressione i bodyguard portarono fuori il nordafricano che si dileguò nel nulla. Gli accertamenti effettuati dai carabinieri di Montese (la vittima ha sporto denuncia all’Arma) hanno permesso di ricostruire la dinamica di quanto avvenuto e di accertare «una serie di episodi analoghi e altre irregolarità di carattere amministrativo verificatesi negli ultimi mesi », aggiunge la nota della questura. Ecco perché è scattata la sospensione delle licenze e la chiusura del locale per 15 giorni. «La sicurezza interna è intervenuta subito allontanando dal locale il soggetto e il suo amico. – fa sapere il gestore – Il locale ha da subito collaborato con la vittima insieme alle forze dell’ordine. Il locale si riserva il diritto di costituirsi parte lesa nella vicenda nei confronti degli aggressori. Nonostante la collaborazione, quanto successo sabato sera ha portato le autorità a far chiudere il nostro locale. Certi episodi violenti non hanno fatto e non fanno parte della nostra storia: 60 anni di attività senza macchia».