«Aggressione con l’acido, sono pentito dell’accaduto Non volevo fare del male»

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«E’ PENTITO del gesto commesso e ha capito la gravità dei fatti. Ha però spiegato in aula che non era sua intenzione usare l’acido contro i ragazzi». Così la difesa del 45enne che mercoledì sera ha aggredito l’ex fidanzato e il nuovo compagno all’esterno della loro abitazione. L’uomo, che lavora presso un nosocomio cittadino, ha cosparso di acido muriatico l’auto della coppia, da poco rientrata da una cena. Poco dopo ha suonato al loro campanello e, quando i due sono scesi in strada, stringeva tra le mani due bottiglie colme d’acido. Le vittime, entrambi 40enni, hanno subito cercado di disarmarlo, restando ferite: la sostanza corrosiva li ha infatti raggiunti al petto e alle braccia.

Il giudice, nell’udienza di convalida del fermo, ha disposto per l’uomo la misura cautelare di divieto di avvicinamento alle vittime: dovrà tenere una distanza minima di cinquanta metri e non potrà contattatarle attraverso mezzi telematici. Secondo la difesa dei partner, rappresentata dall’avvocato Vincenza Rando, invece, la misura non è sufficiente a garantire l’incolumità della coppia, tenendo presente come, tra l’altro, i due vivano a poca distanza dall’aggressore. «Sono terrorizzati – commenta – ed ora certo non si sentono al sicuro nè tutelati dopo lo choc subito e il rischio che hanno corso». Il pm aveva chiesto per il 45enne i domiciliari mentre l’avvocato dell’imputato aveva proposto- appunto - il divieto di avvicinamento o, in subordine, i domiciliari. Il giudice, però, visto lo stato di pentimento dell’uomo e l’incensuratezza ha optato per il divieto di avvicinamento indicando una distanza minima di cinquanta metri.

«Diamo la massima solidarietà alla coppia colpita da questa aggressione davanti alla porta di casa. Violenza e stalking nascono dall’incapacità di lasciar andare l’altra persona, perché la si reputa un oggetto di proprietà. Anche in questo le coppie omosessuali si dimostrano del tutto simili a quelle eterosessuali – commenta il presidente Arcigay Francesco Donini -, infatti sono diverse le testimonianze in questo senso, anche fra coppie di donne. Abbiamo trattato la tematica assieme alla Casa delle Donne contro la Violenza durante gli eventi del Modena Pride ed è nostra intenzione continuare a lavorare sul fenomeno». Sulla grave aggressione con l’acido, che vede un insaprimento delle pene anche attraverso la recente approvazione del codice rosso, interviene anche Carlo Giovanardi. «E’ una delle azioni più perfide e gravi. Il silenzio sull’episodio del mondo Lgbt e dei partiti che le sostengono, sempre pronti a denunciare casi di omofobia veri o falsi che siano, la dice lunga sulla strumentalità di certe battaglie che vogliono imporre il principio che determinate categorie di cittadini debbono essere più tutelate di altre».