Modena, dai musei al terrazzo verde: 'Ago' si svela

Ecco come sarà l’atteso polo culturale del Sant’Agostino da 60 milioni di euro

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Modena, 7 dicembre 2022 - È uno dei più grandi investimenti culturali in regione. Un enorme contenitore nel cuore storico della città che è storia esso stesso perché le strutture dell’antico ospedale voluto dagli estensi rappresentano una pagina fondamentale della modernità, in quanto fu uno dei primi ospedali concepiti secondo le funzioni specializzate di assistenza e cura. Dismesse trent’anni fa le funzioni sanitarie, il conservatorismo che affligge l’Italia amputò il bellissimo progetto che il grande architetto Gae Aulenti concepì per il riutilizzo di questi spazi. Adesso finalmente ci sono le scelte concrete che faranno di queste strutture storiche un centro vivo, pulsante di cultura. Ago Modena Fabbriche Culturali è stato presentato ieri sera alla cittadinanza durante una cerimonia al Teatro San Carlo e durante le festività natalizie chiunque potrà scoprire la storia, il presente e il futuro dell’ex ospedale Sant’Agostino attraverso un video proiettato di sera sulla facciata del complesso lungo la via Emilia. Un progetto enorme (si parla di un investimento di almeno 60 milioni di euro da parte della Fondazione di Modena), di cui si è cominciato a discutere diversi decenni fa, che ha visto un’accelerazione nel 2020 con la firma delle prime autorizzazioni della Soprintendenza per il via ai lavori. Lavori già avviati per il primo lotto che si punta a completare entro il 2024, che proseguiranno in un secondo lotto che dovrebbe concludersi tra la fine del 2026 e gli inizi del 2027. "Un progetto che si è confrontato molto con la città e ha cercato di sviluppare sulla parte culturale delle traiettorie molto innovative e complementari alle traiettorie principali della nostra città – spiega il presidente della Fondazione di Modena, Paolo Cavicchioli –. Abbiamo cercato di incardinare su questo luogo un’infrastruttura sociale che fosse anche un polo culturale. Più che aggiungere qualcosa abbiamo cercato di razionalizzare".

Ago, una volta ultimato, ospiterà numerosi enti che dovranno lavorare in maniera interdisciplinare: la Fondazione Modena Arti visive, i musei universitari, il museo della figurina, oltre al centro interdipartimentale di ricerca sulle Digital Humanities e il Future Education Modena che ha già sede qui. "Non è un progetto di ricucitura, ma di riqualificazione, di rigenerazione di una componente importante della nostra città – continua Cavicchioli –. Volevano fare in modo che questo luogo rigenerasse delle opportunità per i giovani, lavorasse sulla cultura che è il principale strumento di crescita della nostra società". L’avvio dei lavori arriva in uno dei momenti più critici per l’economia per le tensioni inflazionistiche sui costi dell’edilizia: "intanto è positivo che il cantiere sia partito; la Fondazione saprà tenere conto di questa situazione per impostare le scelte migliori e dare continuità allo svolgimento del cantiere". Il simbolo della nuova rinascita dell’ex ospedale sarà la piazza a triangolo interna, che avrà una copertura cinetica trasparente – come una sorta di origami – che potrà chiudersi o aprirsi a seconda delle necessità. Il restauro prevede poi la realizzazione di una serie di stanze flessibili e riconfigurabili. Una stanza-ascensore consentirà di accedere a un giardino sospeso che verrà realizzato sopra i tetti da dove si potranno ammirare le cupole e i campanili del centro storico.

«Si è concluso un iter partito con le decisioni del consiglio comunale del 2018 per dare un impianto e una visione di strategia. Con le verifiche da un punto di vista tecnico, gli investimenti della fondazione. C’è un pezzo della città che si rigenera, che riceve cultura, innesta innovazione che diventa richiamo turistico" spiega il sindaco Gian Carlo Muzzarelli che pensa già al futuro, quando Ago si dovrà collegare con il complesso dei musei. "Piazza Sant’Agostino sarà bellissima. Avremo modo di discuterne, ma io già me la immagino senza auto".

Paolo Tomassone