WALTER BELLISI
Cronaca

Agricoltori assediati dagli animali: “Gli istrici? Fermati a suon di musica. Distruggevano le nostre patate”

Nel Modenese due fratelli a capo di una importante azienda hanno inventato uno stratagemma:“Dalle nove di sera alle sei del mattino accendiamo una radio: funziona, loro non si vedono più”

Montese (Modena), 12 settembre 2024 – Da qualche anno, oltre ai cinghiali, ai caprioli e ai daini, in Appennino sono arrivati gli istrici a creare danni alle colture agricole. A Iola di Montese un’azienda agricola ha risolto problema degli Istricidi con la musica, tutta notte.

A ricorrere a questo espediente sono stati i fratelli Maria e Angelo Marcacci, proprietari del podere Ca’ del Toso, dove producono il pregiato tubero di Montese che si fregia del marchio della Camera di Commercio ‘Tradizioni e Sapori di Modena’.

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Non sapevano più a quale santo rivolgersi per salvare la loro produzione di patate. Ai cinghiali avevano posto un freno con l’elettrificazione attorno ai campi, ma con gli istrici era partita persa. Fino a quando è balenato loro in testa l’idea di utilizzare qualcosa che producesse rumore per spaventarli, e hanno pensato di porre una radio nel campo.

Quando le piantine erano in crescita, di notte arrivavano gli istrici che mangiavano la patata vecchia, il seme, che avevamo interrato – racconta Angelo -. Al momento della raccolta era un disastro, non avevamo produzione. Noi abbiamo recintato i campi con doppia fila con l’elettricità, ma l’istrice riusciva a passare aprendosi un varco nei punti dove trovava un piccolo avvallamento. Cercavamo in ogni modo di chiudere anche questi possibili passaggi, ma era inutile. I cinghiali, invece, una volta presa la scossa non si facevano più vedere”. Angelo e Maria erano a conoscenza della diffusione, nelle stalle, di musica classica e country per avere un aumento della produzione di latte, mentre nelle cantine, durante la vinificazione, le opere di Mozart permettevano ottimi risultati dal punto di vista qualitativo.

Abbiamo fatto un esperimento che ha funzionato – spiega Angelo -. Ai bordi di un campo di patate abbiamo messo una radio nascosta dentro a dei contenitori di plastica con le pareti a rete, collegata con un cavo a una presa della corrente elettrica di casa. Alcune centinaia di metri di cavo e l’impianto era belle pronto. Abbiamo soltanto aggiunto un timer per far accendere la radio alle 21,30 e per spegnerla alle 6. La radio è sintonizzata su una stazione che diffonde musica in continuazione. E visto che i nostri campi non sono vicini ad altre abitazioni, il suono emesso a tutto volume non disturba nessuno. Ebbene, da quando siamo ricorsi alla musica gli istrici stanno lontano. Sono tre o quattro anni che lo facciamo, non abbiamo iniziato ieri con quest’esperimento. È un fatto consolidato”.

Per Maria, la musica rende anche migliore la qualità delle patate che crescono più con maggior vigore. “I fiori delle piantine – spiega – quando c’è la musica mi paiono più rigogliose. Non so se è una coincidenza, ma l’ho verificato più volte. Quassù nella nostra zona di Iola, dove si produce la patata migliore del territorio, mi deridevano quando raccontavo della musica, ma posso assicurare che funziona. Non è una novità che gli animali sono influenzati dalla musica che, come nell’uomo, genera emozioni. Agli istrici incute paura e stanno alla larga. Noi produttori di patate dobbiamo lottare con gli animali sopra e sottoterra. Sottoterra con il ferretto, un insetto che ti svuota la patata e che poi devi buttare. É diventato complicato produrre patate”.