Aimag, le Terre d’Argine: "Il vecchio patto è anomalo"

Ma i sindaci: "Respingiamo il tentativo di far credere che vogliamo cedere il controllo dell’azienda".

Continua tra omissioni e accuse reciproche il confronto sul futuro di Aimag. Lo scontro tra comune di Carpi e di Terre d’Argine, e comuni Area nord e mantovani dall’altra, sta producendo paralisi riguardo alle aperture in direzione Aimag che vengono dal comune di Quistello (Mn) e dai 5 comuni serviti da Sorgea, l’azienda servizi di Finale, il cui ingresso produrrebbe nell’immediato un cambio nella distribuzione delle quote azionarie possedute in Aimag. "Il vecchio patto – denunciano i sindaci di Carpi e Terre d’Argine sottolineando che respingono con forza il tentativo di far credere che siano intenzionati a cedere il controllo dell’azienda – non è più attuale in diversi aspetti, come il metodo di selezione degli organismi dirigenti, che non rappresenta in modo adeguato la maggioranza dei comuni soci, poiché Terre d’Argine insieme a Bastiglia e Bomporto esprimono solamente 2 componenti del Cda su 5, mentre Bassa modenese e mantovana, con percentuali inferiori (46% proprietà pubblica e 30% dell’intero capitale) ne esprimono 3. L’anomalia va corretta". Ma, i timori veri sono sul piano proposto da Hera che prevede un periodo transitorio di 3 anni, dove si accontenta di un consigliere di amministrazione e della nomina del direttore generale, cui seguirebbe dopo 5 anni la presa del controllo maggioritario su Aimag. Per questo Giorgio Siena, capogruppo Lista + Mirandola sottolinea che "Il sindaco Bellelli e quelli dei comuni al seguito intendono mantenere la proprietà pubblica di Aimag, ma consegnare la maggioranza nel Cda a Hera, attribuendo inoltre a essa la nomina del direttore generale dell’azienda. Si consegnerebbe alla stessa ’chiavi in mano’ il controllo di Aimag, a titolo gratuito". Per scongiurare questa eventualità - ad eccezione di Concordia – che ha votato un generico mandato al sindaco a non cedere la proprietà pubblica ignorando il peso che avrebbe la cessione del direttore generale a Hera - i consigli comunali (San Prospero e Medolla lo faranno all’inizio della settimana) della Bassa e mantovani stanno votando ordini del giorno che vincolano i sindaci a mantenere gli attuali assetti di Aimag e a non vincolarsi esclusivamente a Hera per il piano industriale. "È chiaro che nel piano industriale futuro dell’azienda – dice il sindaco di San Felice Michele Goldoni - sarà necessario trovare sinergie con altri player del settore, Hera inclusa, ma resta indispensabile che Aimag rimanga in dote alla Bassa". Infine la stoccata di Antonio Platis (Fi): "I 21 sindaci soci di Aimag devono essere tutti pari e svolgere il ruolo nell’interesse della rispettiva comunità, ma ne abbiamo uno, Solomita, che decide le sorti di tutti i suoi colleghi. Il primo cittadino di Soliera, infatti, è azionista di Aimag e coordinatore provinciale di tutti gli altri sindaci del Pd".