Aimag, nuovi scenari: "Trattive con Sorgea"

Finale, il sindaco Poletti entra nel dibattito politico sul futuro della multiutility: "Unione tra le due società della Bassa un vantaggio per tutti"

Aimag, nuovi scenari: "Trattive con Sorgea"
Aimag, nuovi scenari: "Trattive con Sorgea"

Fosse una partita di calcio quella che si consuma sul futuro di Aimag, che da mesi contrappone all’interno del Patto di Sindacato – scaduto peraltro il 30 aprile – i comuni dell’Area Nord e mantovani, da una parte, e Carpi e comuni di Terre d’Argine, dall’altra, si potrebbe dire che la dichiarazione resa ieri dal sindaco di Finale, Claudio Poletti, è un’entrata gamba tesa. Soprattutto, perché Finale è il socio di maggioranza relativa di un’altra società di servizi, Sorgea, che riunisce i comuni Ravarino, Nonantola, Sant’Agata, Crevalcore e Finale Emilia. "Stiamo assistendo, negli ultimi due mesi, – afferma Poletti – ad un intenso dibattito che non ci lascia indifferenti, senza con questo volervi interferire. D’altra parte, è noto come sia in atto da tempo un dialogo fra Sorgea ed Aimag, un dialogo naturale, un dialogo che è stato già suffragato recentemente da un mandato unanime della nostra assemblea dei soci a procedere a verificare le condizioni per un incontro operativo fra le nostre due società. E questo perché ne intravediamo tanti reciproci vantaggi. Vediamo Aimag come una società il cui modello di radicamento, le cui leve decisionali e di sviluppo industriale a favore del territorio ci sembrano premianti e adatte al nostro contesto. Senza con questo mettere in discussione i diversi modelli adottati da altri territori". Da almeno due anni, infatti, sono in corso trattative per unificare le due aziende, ma c’è chi intorno all’ingresso di Sorgea ha fatto ostruzionismo impedendo che si perfezionassero gli accordi raggiunti. L’ingresso di Sorgea con i suoi quasi 50mila utenti sposterebbe gli equilibri all’interno della compagnie societaria, oggi favorevoli a una maggioranza azionaria che riunisce intorno a Carpi e Hera, interessata a prendere il controllo di Aimag, il 53%. Perciò l’uscita di Poletti risulta clamorosa in quanto spunta l’arma dei detrattori di Aimag che l’azienda mirandolese non avrebbe un futuro industriale. "Ovviamente, – conclude Poletti – se Aimag prendesse un’altra strada che spostasse altrove le leve decisionali, ci troveremmo a dover fare un supplemento di riflessione".

Alberto Greco