Si è concluso in questi giorni un giro d’orizzonte che ha interessato e toccato tutti i 21 comuni che aderiscono al Patto di Sindacato di Aimag, in cui è stato preso in esame il piano industriale, il bilancio e sono stati ascoltati i revisori dei conti. Gli incontri che il consiglio di amministrazione della multiutility di Mirandola ha avuto separatamente con le realtà territoriali di Area Nord e mantovano, nonché di Carpi e Terre d’Argine, oltre che Bomporto e Bastiglia, dovevano essere propedeutici ad un chiarimento in seno ai soci che rappresentano il 65% della proprietà pubblica per procedere al rinnovo del Patto, che scade il 30 aprile e senza il quale si potrebbero determinare maggioranze sfavorevoli alla autonomia della azienda. La situazione è ancora fluida e si contrappongono opposte visioni sul rapporto col socio bolognese Hera, che detiene il 25% delle quote azionarie. "Scongiurare la perdita di un bene del territorio, garanzia di posti di lavoro e prezzi delle utenze calmierati" è la richiesta espressa dal Comune di Mirandola. "Occorre prorogare il patto di Sindacato – spiega l’assessore mirandolese Roberto Lodi – sino alla nomina di un nuovo consiglio d’amministrazione di Aimag, rimandando una decisione a quando sarà possibile discutere di fronte a numeri certi, utili a valutare l’operato dei vertici attuali, dalla cui composizione Mirandola fu esclusa, ed il destino di un’azienda sana valore aggiunto del territorio".
Alberto Greco