Aimi: "Ho combattuto. E ora resto in politica"

Il forzista dopo l’esclusione: "Fuori per un soffio, diciamo che ho preso un palo. Riconteggio dei voti? A volte capita, stiamo a vedere"

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Esponente di punta a Modena di Forza Italia, di cui fino alla legislatura appena conclusa, era suo rappresentante in Senato, oggi Enrico Aimi è un cittadino libero. Non è riuscito nell’impresa di strappare una riconferma.

Aimi, era consapevole che la candidatura era vacillante?

"In politica non esiste mai la certezza assoluta, così come non esistono imprese impossibili. Sapevo che il collegio uninominale Modena-Reggio Emilia era per il centrodestra il più difficile da conquistare a livello nazionale, dato per blindato alle sinistre con almeno 1520 punti di distacco potenziali. E’ finito contendibile, con uno scarto di solo 1,4%. Quello sul proporzionale non è scattato per uno 0,16: si può dire che ho centrato un palo e una traversa. Come si vede però, lavorando sul territorio, anche in queste parti d’Italia c’è solo un soffio tra la vittoria e la sconfitta".

Come valuta il suo risultato?

"Sono soddisfatto e fiero di aver condotto ’la buona battaglia’: combattere per i propri ideali non è un sacrificio. In genere non mi lamento mai, soprattutto quando so di aver fatto tutto il possibile".

Come valuta il risultato di FI nel modenese?

"Superiore alle aspettative. Molti chiromanti della politica preconizzavano la nostra estinzione, li abbiamo delusi: siamo ancora forti, vivi, vegeti, indispensabili al governo nazionale e protagonisti del successo elettorale. Sono certo che il centrodestra unito potrà lanciare anche qui sfide vincenti a tante amministrazioni locali, Regione compresa. La politica dei sacrifici per tutti, sconti per qualcuno, tornaconti per altri, è finita".

L’esclusione dal Parlamento coinciderà con un suo disimpegno politico?

"Mi spiace per alcuni cortesi avversari politici ma il tempo dei necrologi è ancora lontano. Continuerò a servire territorio e Forza Italia indipendentemente dal grado cucito sulla divisa".

Pensa a richiedere un riconteggio dei voti?

"Da sportivo, quale sono sempre stato, ambisco alla vittoria ma so accettare le sconfitte. Confido pertanto che non sia necessario, ma vedremo visto ciò che accade a volte nei seggi elettorali".

Adesso a cosa si dedicherà?

"Né all’ippica, né al giardinaggio. La mia scelta di campo l’ho fatta ed è irrevocabile. L’uomo è sempre incline a seguire le proprie vocazioni. Per me professione e politica rimangono sempre assolutamente centrali. Al di sopra c’è solo la mia famiglia".

Alberto Greco