«Aiuto psicologico per superare il lutto»

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«UN incidente stradale mortale è un trauma sia per i familiari delle vittime, sia per i sopravvissuti e anche per i soccorritori. Per questo c’è bisogno di dotare le forze dell’ordine, che spesso hanno l’arduo compito di comunicare ai parenti il decesso di un proprio caro, degli strumenti giusti per portare questo tipo di notizie. E’ una necessità».

Lo ha detto ieri il prefetto di Modena, Maria Patrizia Paba, durante la firma del protocollo che impegna enti pubblici, forze di polizia e associazioni nella prevenzione agli incideneti stradali e soprattutto nella creazone di una rete che assista chi subisce un simile lutto o è stato coinvolto direttamente nella tragedia, restando ferito o addirittura invalido.

«E’ UN accordo che aspettavo da anni – commenta Franco Piacentini, presidente dell’associazione ‘Familiari vittime della strada’ – Era il 2003 quando mi sono reso conto della necessità di sensibilizzare chi porta notizie tragiche alle famiglie e di lasciare a queste persone un contatto, un appiglio a cui aggrapparsi per superare il dolore affinché possano trovare conforto e riuscire ad andare avanti». Un appello che negli anni è andato nel dimenticatoio ma che l’anno scorso Piacentini ha riacceso e che ieri ha trovato attuazione. «L’anno scorso – spiega ancora – un uomo di Castelfranco che aveva perso il figlio da sei mesi in un incidente si tolse la vita perché non riusciva a superare la perdita. Questa doppia tragedia mi ha portato a contattare l’azienda Ausl e il Comune, e poi l’attuale prefetto che ha accolto la mia proposta».

Ieri a firmare il protocollo che coinvolge medici di famiglia e pisicologi, psichiatri e forze dell’ordine, c’erano anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli; il direttore generale dell’Ausl Antonio Brambilla; un rappresentante del Policlinico; Piacentini stesso e il presidente dell’assoziazione Giovani Vittime della strada Stefano Vincenzi, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine. «Ci stiamo impegnando al massimo sul fronte della sicurezza stradale – conferma il prefetto – sia intensificando i controlli sia con studi e ricerche. Ma i risultati sono altalenanti. Se l’anno scorso si registrò un calo dei decessi sulle nostre strade, quest’anno assistiamo a un peggioramento dei dati. Ciò ci impegna attivamente ancora di più. Con questo protocollo, in particolare, ci impegniamo a dotare gli operatori, che già hanno una umana sensibilità, della professionalità giusta per comunicare notizie traumatizzanti e ad avviare un percorso di assistenza psicologica avvalendosi della rete sanitaria. Vogliamo offrire una mano tesa alle famiglie che subiscono questi lutti, poiché dopo un incidente i familiari delle vittime e i sopravvissuti possono cadere in periodi di depressione». Il protocollo sottoscritto da Muzzarelli potrà presto essere esteso ad altri Comuni della provincia. Nel Modenese, da gennaio, sono 28 le persone morte a causa di incidenti stradali tra le vie urbane ed extraurbane e l’autostrada.

«QUELLO che forniremo è un percorso di assistenza psicologica facilitata per chi si trova ad affrontare un simile lutto – spiega Antonio Brambilla, dg dell’Ausl – un percorso che sarà proposto tramite i medici di famiglia e gli operatori del 118. Credo sia un progetto importante, anche perché quella degli incidenti stradali è la prima causa di morte nei ragazzi tra i 15 e i 20 anni. Fare salute significa anche questo».

I medici di famiglia e gli psicologi sono già informati: a breve comincerà per loro un percorso di formazione - che riguarderà anche le forze di polizia - e in poco tempo sarà possibile attivare questa rete di supporto. «Ce n’è davvero bisogno», conclude Piacentini.

Valentina Beltrame