Al ristorante con FrignAut: la ricetta è l’inclusione

Pavullo, i ragazzi autistici hanno preparato i tavoli alla ’Vecchia trattoria Romani’

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"Questo tavolo è stato preparato da FrignAut", si leggeva sabato sera su un cartoncino posto su ogni tavolo della Vecchia trattoria Romani a Querciagrossa di Pavullo. Sul retro era riportata la descrizione degli scopi di quest’associazione no profit, composta da genitori di bambini con autismo e disturbo generalizzato dello sviluppo, con sede a Pavullo, formata da 25 famiglie con figli di età compresa tra 3 e 28 anni, residenti anche in altri comuni: Serramazzoni, Lama Mocogno, Pievepelago, Spilamberto e Zocca. Era la prima volta che tutti i tavoli del noto ristorante venivano apparecchiati dai ragazzi di FrignAut, affiancati dai camerieri e da un paio di educatrici del sodalizio.

"Si sono sentiti utili agli altri – afferma Sara Iacoli, presidente di FrignAut –, cosa non facile per un ragazzo autistico. Alla fine della serata avevano il morale altissimo, erano entusiasti. In chiusura, la famiglia Romani ha offerto un’apericena a base di crescentine, ci ha sempre nel cuore, per noi fa tanto. Due settimane fa avevamo accompagnati i ragazzi al Salumificio SAP di Pavullo per imparare a fare la salsiccia. Abbiamo avuto anche incontri con il cuoco, al termine dei quali i partecipanti hanno preparato e cucinato la pizza in sede. Stiamo lavorando sulle autonomie dei grandi e sulla loro possibilità di fare cose diverse senza il supporto della famiglia. Con il 5 per mille finanziamo l’inclusione e le uscite serali.

Domani sera (questa sera per chi legge, ndr) i ragazzi andranno a mangiare la pizza e faranno karaoke. Di volta in volta le educatrici che li accompagnano organizzano cose diverse".

È rimasto entusiasta anche Gabriele Romani, titolare dell’Antica Trattoria di Querciagrossa, dell’impegno e di quanto fatto dai ragazzi di FrignAut.

"Sono stati bravi – commenta –. Penso sia stata un’esperienza positiva per loro. Per noi lo è stato senz’altro. Si comprende che se ci fosse la possibilità di inserirli nel mondo del lavoro sarebbe molto utile a loro stessi e un sollievo per le famiglie. I cartellini che sabato sera avevano posto sui tavoli li ho rimessi anche domenica. Contenevano un messaggio da divulgare: ‘La grande sfida è creare un futuro dignitoso per i ragazzi e permettere alle famiglie di partecipare alla vita sociale: è difficile avere una vita sociale quando l’autismo entra a far parte della vita quotidiana’".

Walter Bellisi