Al San Paolo un ristorante etnico La chef guida un team al femminile

Gli spazi del complesso ristrutturato destinati all’associazione sociale ’Aiw’ per l’integrazione delle donne. A formare le cuoche sarà l’apprezzata canadese Jessica Rosval, da tempo alla corte di Bottura

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Al complesso San Paolo di via Selmi e via Caselle, dove di recente si è aperta l’area espositiva comunale nell’ex chiesa e oratorio nonché la nuova sede di Belcanto, arriva un nuovo ristorante etnico. Si chiama "Roots", radici, e ha la particolarità di essere tutto al femminile e sotto la guida della canadese Jessica Rosval, capo chef di Casa Maria Luigia, il B&B di lusso di Massimo Bottura nelle campagne modenesi. Ci vorrà ancora qualche mese di attività per predisporre l’apertura al pubblico dell’esercizio commerciale che affaccerà per l’area esterna sul celebre cortile del Leccio al San Paolo.

Il Comune ieri ha dato l’annuncio della iniziativa spiegando che il progetto deriva dalla assegnazione d’uso alla nuova associazione sociale ’Aiw - Association for integration of women’. Dall’inizio di agosto, infatti, come previsto dalla convenzione sottoscritta con l’amministrazione, Aiw potrà prendere possesso della sala Canale - l’antico lavatoio delle monache - e di altri spazi annessi del piano terra del complesso. Qui verrà realizzata la cucina, ampia 220 metri quadrati, e ci sarà spazio anche per il co-working femminile, con l’obiettivo di offrire un’opportunità di lavoro a donne migranti. L’associazione, infatti, intende formare in particolare cuoche, valorizzando la diversità culturale attraverso la cucina. La neo associazione ha ottenuto la concessione pubblica fino all’estate 2030 per un costo di 6300 euro l’anno. Il Comune di Modena ha concesso questi spazi dopo che alcune gare per occupare i locali del San Paolo sono andate deserte. Nessuno, per anni, nonostante la centralità dell’ex monastero per il quale sono occorsi milioni di euro per il restauro, aveva infatti inteso occuparne gli spazi dove già da tempo c’è però un bar nel cortile del Banano, un asilo, una scuola materna e la biblioteca giuridica universitaria. Qua, per circa un paio di anni, venne anche aperto il "Cubec", il centro didattico del grande soprano Mirella Freni scomparsa da poco. Nei locali un tempo gestiti dall’artista nelle settimane scorse ha appunto inaugurato il Belcanto che oggi afferisce al Vecchi Tonelli con finanziamenti di Fondazione di Modena. Insomma per l’ampio storico stabile pare prospettarsi una nuova vita.

Ora si punta sulla associazione femminile e sul cibo cucinato in luoghi lontani, grazie a questa realtà. L’Association ’for integration of women’ è stata fondata da Caroline Caporossi, giovane statunitense discendente da una famiglia di immigrati calabresi che, venendo a vivere in città, ha voluto creare un’aggregazione che offrisse opportunità di inserimento e integrazione nel tessuto cittadino ad altre donne migranti. I progetti dell’associazione riguardano la sartoria e, appunto, la cucina, con un programma di formazione culinaria, retribuito e della durata di tre mesi, ideato e curato da chef Jessica Rosval.

s.l.