Carpi, se n’è andato a 46 anni Alberto Fontana

Molto conosciuto nel mondo della beneficenza. Gli amici: "Ciao, guerriero"

Alberto Fontana

Alberto Fontana

Carpi, 20 giugno 2018 - Alberto Fontana amava la vita. Quella vita che ha inseguito, cercato, protetto, per la quale ha lottato come un ‘guerriero’, come lui stesso amava definirsi, senza mai arrendersi. Da sette anni e mezzo era malato di leucemia: due trapianti, una cura sperimentale in America, e poi al Policlinico. Quella vita che gli aveva tolto e al tempo stesso dato molto: aveva 46 anni, una moglie, Valeria, uno dei medici oncologi che lo avevano salvato, e il piccolo Tommaso. Una carriera come executive director responsabile grandi clienti Emilia-Romagna. È morto ieri all’alba. Dal giorno prima si trovava ricoverato al Policlinico, in gravissime condizioni. Una polmonite acuta, complicata da uno shock settico hanno minato la sua salute già così martoriata. La notizia si è diffusa rapidamente in città e non solo, già dalla prima mattina di ieri, tra sgomento e dolore. «Questa serata vuole essere un inno alla vita, che io adoro, sempre ricordandoci di fare del bene, che per me è primario». Così Alberto Fontana aveva salutato le 400 persone presenti il 1 giugno nel Cortile d’Onore al Gold Charity dinner Show, la cena di beneficienza da lui organizzata per raccogliere fondi a sostegno di Ail di Modena, l’associazione italiana contro le leucemie. Un evento benefico che seguiva quello del 2016, che aveva promosso a favore della ‘Casina dei Bimbi’ che si occupa di bambini affetti da gravi patologie. «La prossima settimana porto Tommy in barca a vela, gli ho trasmesso la mia passione e glielo ho promesso. Sono molto felice»: così diceva Alberto appena due settimane fa. Una vacanza in mezzo al mare, che lui tanto amava, con la sua famiglia. Di quei giorni, così vicini e al tempo stesso ora così lontani, restano i sorrisi di Alberto, Valeria e Tommaso. Resta l’immagine di un uomo alla guida di una barca: un uomo che sorride. «La sua battaglia era diventata la guerra di tutti, ha costituto un esercito di persone che porteranno avanti il suo messaggio di speranza», afferma il sindaco Alberto Bellelli. «Ci ha salutato a modo suo con una bellissima festa, son certo voglia che lo ricordiamo così, un ‘guerriero’ sorridente e felice», chiosa l’amico Franco Rebecchi. «Ti ricordiamo così Alberto, con il tuo coraggio nell’affrontare la malattia – dice chi lo conosceva –, sempre alla ricerca di una normalità di vivere quotidiano. Ricorderemo la tua forza di credere nel futuro e nella possibilità di dare e ricevere amore e aiuto da una moglie e da un figlio. Non hai mai perso la speranza di vincere le grandi difficoltà, aprendoti agli altri e di trovare vita nel rapporto con gli amici e la famiglia, nel comunicare un messaggio che ora è di tutti, e che vuole essere un messaggio di ottimismo e di fiducia. Non ti sei mai chiuso in te stesso, combattendo la tua sfida con forza, coraggio e speranza. La sfida non è stata vinta, ma il tuo messaggio resterà vivo come il tuo ricordo». I funerali si svolgeranno oggi alle 16.30 in Cattedrale.