"Alessandro sta bene: non cercatelo più"

Segnalato alla polizia un commento ’misterioso’ comparso sui social. Non si esclude che si tratti dell’opera di un mitomane

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di Gianpaolo Annese

"Nessuno ha manipolato nessuno, non cercateli perché stanno bene, noi sappiamo dove si trovano". Nel vortice di segnalazioni più o meno attendibili su che fine abbiano fatto Alessandro Venturelli e Stefano Barilli spunta anche il messaggio arrivato ieri sui social a commento di un aggiornamento sulla notizia della scomparsa dei suoi ragazzi. Un mitomane? Una persona davvero informata sui fatti? Difficile al momento stabilirlo. Il post è stato segnalato al legale della famiglia Venturelli, l’avvocato Barbara Iannuccelli che lo ha girato immediatamente alla polizia di Modena che farà gli accertamenti.

Nel lungo post tale Grazia Gioia Eleonori (vivrebbe a Roma), già nota ai motori di ricerca per le sgradevoli parole rivolte al sindaco Sergio Pirozzi di Amatrice ("ti facciamo fare la fine della tua Amatrice…") scrive tra l’altro: "Se ne sono andati di loro spontanea volontà. Quando dei giovani decidono liberamente di andarsene da casa è perché ci sono disagi e problemi familiari. Nessuno ha costretto questi ragazzi ad andarsene. Lo hanno fatto liberamente. Comunque non esiste nessun reato di plagio. Sono adulti vaccinati". E fino a qui potrebbe sembrare uno dei tanti sbrodolamenti da Facebook. Il problema è che il post prosegue e il misterioso utente sembra informato su dove si trovino, parole di cui dovrà dare conto alle forze dell’ordine: "Se ne sono andati loro. Non cercateli perché stanno bene dove sono, non sono trattati male. Hanno bisogno di ritrovarsi e hanno bisogno di serenità fuori dalla famiglia. Non cercateli, lasciateli in pace". Se non dovesse risultare attendibile sarebbe difficile comprendere come si possa moraleggiare così sul dolore delle famiglie, ma tant’è.

Intanto la squadra mobile di Modena ha perquisito la stanza nella casa di Rometta di Alessandro. Non è stato comunque al momento asportato alcun materiale. Il papà di Alessandro è stato convocato nei giorni scorsi in questura dove è stato ascoltato per diverse ore per una ricostruzione accurata della vicenda, così come è stata chiamata anche la madre per consentire agli inquirenti di avere il quadro completo degli elementi.

Prosegue a 360 gradi dunque l’indagine per sequestro di persona aperta dalla procura di Modena: presto si procederà alla perizia del telefonino (si può arrivare a due anni di distanza nell’esame dei tabulati) e di tutti i social utilizzati dal 21enne così da mappare il circuito delle sue frequentazioni, specialmente quelle più recenti.