Alice Neri, l’avvocato di Gaaloul: "Dna sulla tanica, acquisire il video della grigliata a Fossa"

L’avvocato del principale sospettato porta come prova un filmato girato il 5 novembre scorso, alcuni giorni prima del delitto. Si vede il tunisino vicino al fusto: "Ecco perché ci sono le sue tracce"

Modena, 4 giugno 2023 – Un video che riprende il principale sospettato dell’omicidio della giovane mamma Alice Neri mentre prepara alcuni piatti a base di carne, proprio sul luogo in cui la 32enne è stata ammazzata nelle campagne di Fossa di Concordia. A pochi passi dal tunisino e da altri amici ripresi nel video, una tanica blu che riporta la dicitura "olio frusto" e che, secondo la difesa di Mohamed Gaaloul, è il medesimo fusto contenente la sostanza che, per l’accusa, sarebbe stata utilizzata per dare alle fiamme l’auto della vittima. Ora quel filmato, in possesso di un amico dell’indagato, sarà sottoposto ad accertamenti tecnici irripetibili per trovare conferma della data e della autenticità dello stesso: secondo gli amici di Gaaloul, infatti, come spiega il legale che lo assiste, l’avvocato Roberto Ghini, quel video risale allo scorso cinque novembre. Quindici giorni prima del terrificante omicidio, dunque. Ciò che la difesa intende dimostrare, in sostanza, è che il dna di Gaaloul trovato su quella tanica potrebbe essere stato ‘lasciato’ proprio in quella data.

Mohamed Gaaloul è in carcere per l’omicidio della 32enne Alice Neri
Mohamed Gaaloul è in carcere per l’omicidio della 32enne Alice Neri

"Ho ascoltato questa persona qualche giorno fa – spiega Ghini – i video, che avevo già visto da tempo, mi sono sembrati genuini e utili. Ho ricevuto in deposito lo smartphone e l’ho consegnato immediatamente ai miei consulenti e procederò ad effettuare una copia forense, al fine di garantire la genuinità di questo elemento. Ho già invitato il pm a partecipare, se lo riterrà utile, con i suoi consulenti – spiega ancora l’avvocato – Che quel luogo fosse frequentato dal mio assistito è un dato già noto ma se, come credo, avremo la prova che l’utilizzo della tanica risale al giorno 5 novembre perde di valore il presunto indizio uscito dopo una imprudente fuga di notizie qualche giorno fa (ovvero che sulla tanica c’è il dna del tunisino, ndr). Tutto questo senza dimenticare che l’utilizzo dell’olio come sostanza infiammabile non parrebbe trovare conferma dalle indagini scientifiche".

Nel filmato si intravede una tanica, appoggiata al suolo a qualche metro da un braciere acceso da Gaaloul e dagli amici del sospettato per cucinare, appunto. L’accertamento tecnico è previsto per il prossimo 16 giugno. Intanto sono attesi proprio in queste ore gli esiti ufficiali del dna rinvenuto sul manico della tanica: sul valore dei risultati si è come noto scatenata una ’guerra’ di interpretazioni. Da una parte, infatti, c’è chi sottolinea la altissima attendibilità dei risultati, che porterebbero alla ‘mano’ di Gaaloul. La genetista forense Marina Baldi, consulente di parte nominata dall’avvocato Ghini, aveva spiegato che "sono emersi marcatori compresi anche nel profilo genetico di Gaaloul, ma sono da valutare con un’analisi bio statistica, in corso. E’ evidente che non può essere escluso che questo dna sia il suo, ma è ben diverso dall’attribuirlo con certezza a Gaaloul". Inoltre la Procura ha chiesto e ottenuto nei giorni scorsi che venga prelevato anche il dna del cosiddetto ’terzo uomo’ nell’ambito dell’incidente probatorio per il terribile delitto della giovane mamma Alice Neri. Il Gip Scarpa ha esteso gli accertamenti al prelievo biologico non solo al collega della vittima ma anche ad alcuni carabinieri presenti al momento del sopralluogo. In sostanza quello che si vuole andare ad accertare è la paternità di ignoto 1, ovvero il profilo di dna al momento sconosciuto isolato sulla spallina del reggiseno della giovane mamma di Ravarino.