Alice Neri, spunta un altro aperitivo allo Smart Cafè. Era con il collega, poi è rimasta nel parcheggio

Si era vista con lo stesso uomo il 10 novembre. E anche quella volta era rimasta sola in auto

Modena, 20 gennaio 2023 – Si erano seduti al tavolo e aveva preso un drink anche quella volta. Durante l’aperitivo si erano persi in chiacchiere e, come accaduto la misteriosa notte del 17 novembre, mentre il collega era ripartito subito dopo averla salutata, lei aveva atteso in auto, nel parcheggio.

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A quanto pare quel 17 novembre non era la prima volta che Alice Neri, la giovane mamma di Rami di Ravarino barbaramente uccisa due mesi fa, si dava appuntamento per un aperitivo con il collega Marco Cuccui allo Smart Cafè di Concordia. La vittima e il giovane sardo, infatti, si erano visti anche il 10 novembre, una settimana prima del delitto: in quella data, a quanto pare la vittima dopo aver salutato il collega si era fermata nel parcheggio del locale. Stessa identica dinamica – in base a quanto emerso dalle indagini – avvenuta l’ultima notte in cui Alice ha potuto sorridere. Il giovane, infatti, avrebbe spiegato che al termine di entrambe le serate Alice si era seduta al volante ma non era mai partita tanto che lui, stanco di attendere, aveva messo in moto ed era tornato a casa. Pare anche che la vittima, nel corso degli aperitivi rispondesse di continuo a messaggi che le arrivavano sul telefonino e che catturavano la sua attenzione.

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In vista dell’udienza, il prossimo 24 gennaio, al tribunale della libertà di Bologna, in cui i giudici stabiliranno se scarcerare o meno il principale indagato per il delitto della 32enne, ovvero Mohamed Gaaloul, si aggiungono nuovi quesiti nell’enigmatico omicidio di Concordia. L’attesa della vittima, a bordo dell’auto, all’esterno dello Smart Cafè anche il 10 novembre dimostra che forse anche quella notte Alice era in procinto di incontrare qualcuno, dopo aver salutato il collega. O forse si era ‘attardata’ per rispondere a qualche messaggio. Aspettava proprio Mohamed Gaaloul? O c’è un’altra ’figura’ che ruota attorno alla tragica vicenda?

Quel che è certo è che il 29enne tunisino aveva sin dall’inizio escluso di conoscere la vittima, ammettendo soltanto di aver accettato quel passaggio in auto alle 3.40 di quel giovedì notte. Così come resta fermo il fatto che alle 5.12 di venerdì 18 novembre la Ford di Alice sia stata immortalata dalle telecamere mentre si immetteva nuovamente sulla provinciale, dopo essere rimasta ferma per oltre un’ora sull’argine. E’ rimasta con Mohamed fino a quell’ora Alice? Cos’è accaduto dopo? E’ davvero possibile escludere a priori che non abbia incontrato una terza persona all’alba di venerdì?

Gaaloul si era detto assolutamente estraneo alla vicenda ma gli elementi di prova raccolti dalla procura lo ‘darebbero’ come unico sospettato dell’efferato delitto. Molto potranno dire gli esiti delle analisi sul telefonino di Gaaloul così come le intercettazioni telefoniche, le consulenze tenchiche e ulteriori ‘frame’ raccolti dalle circa 60 telecamere della zona. La procura, intanto, ha depositato ulteriori faldoni, ovvero atti di indagine che contengono testimonianze, intercettazioni, videoriprese.

"Martedì si discuterà l’udienza al tribunale della libertà ma non escludo di chiedere un rinvio di alcuni giorni per studiare meglio le carte – sottolinea il legale Roberto Ghini – Sono due faldoni di atti: diverse centinaia di pagine da leggere, videoriprese da visionare e sarà fondamentale capire se vi siano elementi in più. In questo caso, ovvero se gli elementi risulteranno i medesimi, discuteremo quel giorno il riesame".