Alice Neri uccisa e bruciata: c’è un terzo sospettato

I Ris sono stati nell’azienda in cui la 32enne di Ravarino lavorava, l’attenzione si sposta su un altro collega. Dubbi su un’ulteriore auto ripresa ai varchi

Modena, 24 novembre 2022 - Si concentrano anche sul luogo di lavoro di Alice Neri le indagini dei carabinieri del reparto operativo di Modena che stanno cercando di fare luce sulla morte della giovane mamma di Ravarino, trovata carbonizzata venerdì sera nel bagagliaio della sua Ford in una zona di campagna, in via Griffona, a Concordia. I carabinieri del Ris l’altro ieri sono stati alla Wam di Cavezzo (estranea ai fatti) dove la 32enne lavorava da sei mesi nel reparto verniciatura e, dopo aver controllato l’armadietto di Alice, la loro attenzione si sarebbe focalizzata su un collega (secondo la trasmissione tv ’La vita in diretta’ avrebbero parlato con più persone con lo stesso nome, suggerito dai familiari, ed è plausibile sia stato prelevato il Dna). Nel reparto ci sarebbe tensione oltre al dolore per la morte della ragazza, che giovedì aveva trascorso la serata in un bar di Concordia con un altro collega, un ragazzo sardo indagato per omicidio volontario insieme al marito della vittima, Nicholas Negrini, rimasto invece a casa con la figlia di 4 anni. Si aggiunge quindi un terzo uomo al puzzle che stanno cercando di ricostruire i carabinieri per fare luce sull’omicidio.

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Il luogo del tragico ritrovamento e nel riquadro Alice Neri
Il luogo del tragico ritrovamento e nel riquadro Alice Neri

Il cellulare di Alice si è spento alle 3 della notte tra giovedì e venerdì, poi il nulla fino a venerdì sera quando un testimone ha segnalato l’auto in fiamme. Ma in queste ore di buio qualche traccia i carabinieri l’hanno trovata setacciando le immagini di quattro varchi che conducono in via Griffona, nel punto dove l’auto di Alice Neri è stata data alle fiamme: si tratta di una terza auto, transitata in luoghi sospetti a orari sospetti, che potrebbe avere a che fare con il delitto. Chi c’era alla guida? C’è qualche legame con i colleghi della donna?

I carabinieri hanno acquisito in particolare i filmati delle telecamere di abitazioni e negozi che inquadrano le vie per Vallalta e Mazzalupi. In via per Vallalta hanno acquisito i video del caseificio San Paolo: "Io ho già consegnato tutto ai carabinieri e – conferma il casaro della latteria – la nostra videocamera inquadra anche la strada, ovvero, via per Vallalta. Io ho consegnato quelle registrate dal 13 ad arrivare fino a ieri (martedi ndr )". Anche in varie villette e abitazioni di via Mazzalupi, i carabinieri, hanno chiesto e ottenuto le immagini di videosorveglianza: "A casa mia i carabinieri sono venuti domenica e – conferma un residente – ho consegnato tutte le immagini, vi erano contenute anche quelle registrate nelle date di loro interesse. La mia videocamera inquadra il cancello d’ingresso e la via Mazzalupi".

A Fossa, inoltre, si fa da giorni, sempre più insistente la voce che qualcuno del posto avrebbe riferito agli inquirenti di aver visto, già nel pomeriggio di giovedì, l’auto di Alice. Vettura notata anche nei pressi del luogo del rogo. E’ possibile?

L’attività dei Ris si concentra inoltre in Medicina legale, sui resti della vittima: sono stati effettuati prelievi per trovare eventuali tracce di combustibili utilizzati per dar fuoco al cadavere e fibre di eventuali di indumenti. Si attende ora l’incarico ai periti per l’autopsia. Per il momento è stata fatta solo un’ispezione esterna che non ha messo in luce traumi evidenti o comunque segni di violenza, come eventualmente segni ‘sottili’ d’arma bianca. Ieri, infine, nuovo sopralluogo sul terreno in cui è stato appiccato il fuoco: i carabinieri avrebbero sequestrato una tanica che potrebbe contenere residui di sostanza accelerante.